domenica 23 settembre 2007

Gran Fondo dei Longobardi (prova del percorso)

Con Superotto e Marco oggi abbiamo provato l'itinerario della Gran Fondo dei Longobardi con partenza e arrivo a Cagno.
Il percorso è bello,impegnativo ma non è eccessivamente duro se si decide di affrontarlo "turisticamente"come abbiamo fatto noi,diverso e quindi molto impegnativo se affrontato a tutto gas con i frequenti saliscendi che lo rendono molto nervoso e stancante.
La Gran Fondo si snoda lungo i boschi che circondano i paesi attorno a Cagno,con una prima parte di percorso che, prevalentemente pianeggiante, tocca Cagno, Concagno ed Albiolo ed una seconda parte molto piu' dura che si articola piu' a nord attraverso il Parco Valle del Lanza lungo gli sterrati di Bizzarone, Valmorea e Rodero.
Particolarmente impegnativa ma breve l'ascesa alla Madonna dell'Assunta a Bizzarone mentre piu' lunga e' la ascesa al colle di San Maffeo nel comune di Rodero dopo aver raggiunto il quale, a circa 6 km dalla conclusione,si affonta dopo qualche km di discesa ancora un ultimo strappo di circa un chilometro su asfalto che impegna severamente anche perche' arriva dopo circa 35 km già percorsi e con la stanchezza che incomincia a farsi sentire.Durata complessiva della pedalata 3h 30 min, comprese le soste per le foto,per un percorso complessivo di poco superiore ai 42 km.

lunedì 17 settembre 2007

Dorsale pedestre (Mendrisio)



Divertente uscita domenicale lungo le stradine del mendrisiotto attraverso le colline e le vigne che circondano la cittadina ticinese.Eravamo proprio un bel gruppo di amici ieri mattina a Mendrisio per intraprendere quello che sulla carta si presentava come un giro complessivamente abbastanza agevole per lo scarso dislivello altimetrico da affrontare (circa 500 mt).In realta' si è trattato di una pedalata discretamente impegnativa,almeno per il sottoscritto,dato che subito dopo la partenza il tracciato prevedeva un lungo tratto in discreta salita che personalmente ho molto sofferto vuoi per il fatto di averlo affrontato praticamente a freddo vuoi per il ritmo non propriamente soft con cui abbiamo percorso i primi chilometri.La comitiva era costituita da un bel gruppetto dove la gradita presenza di Simone,Massimo e Alessandro affiancava il sottoscritto e gli 'storici' Superotto e Marco,in una giornata dove per una volta eravamo "ospiti" dal momento che Simone e Massimo ci hanno fatto da guide avendo gia' sperimentato questo percorso in un'uscita precedente, ed in effetti ci hanno guidato lungo un percorso veramente divertente che non abbiamo purtroppo completato interamente avendo percorso solo 30 chilometri dato il limitato tempo disponibile.Partiti dal posteggio in zona piscina a Mendrisio dopo circa un chilometro abbiamo incominciato a pedalare in salita su un terreno abbastanza accidentato,dopo esser saliti senza soluzione di continuita' per circa 5 km abbiamo proseguito ancora l'ascesa ma qui la salita è intervallata da qualche tratto in piano che permette di rifiatare arrivandosi così a percorrere ulteriori 5 km alcuni dei quali percorsi costeggiando le vigne, il percorso poi si snoda su un percorso molto divertente sempre in fuoristrada lungo i boschi del mendrisiotto con alternanza di discese e lunghi tratti pianeggianti per una pedalata di circa 30 km percorsi in circa 2h e 30 minuti.

domenica 9 settembre 2007

Monti di Torricella

Breve ma intensa pedalata oggi per Ramarsi e Superotto impegnati presso Lugano ad affrontare l'ascesa ai Monti di Torricella,zona presso le colline del Malcantone che sovrastano la zona di Agno in prossimita' dell'aeroporto ticinese.Scarichiamo le bici e iniziamo la pedalata alle 9,00,l'aria è frizzante e per la seconda uscita consecutiva devo convivere con il freddo come gia' domenica scorsa;dopo qualche chilometro riusciamo a'scaldarci' ma il primo tratto di percorso non aiuta molto,sono 9 km assolutamente piatti ed un po' monotoni che mi fanno pensare ad una pedalata domenicale veramente soft.Mi sbagliavo,infatti,poco dopo aver superato il 9° km la strada improvvisamente diventa ripida e difficile,non si tratta di pendenze normali,la pendenza media è attorno al 15% in poco piu' di 5km passiamo dai 350 mt della vallata ai quasi 1000 mt di Alborello,dobbiamo fare delle pause per rifiatare dato che in alcuni punti la pendenza è tale che la ruota anteriore della bici tende a sollevarsi (in alcuni tratti il Garmin segnala pendenze del 22% che riporto per dovere di cronaca senza presunzione di correttezza scientifica).Nei punti dove la strada spiana (11%) ci sembra quasi di andare in pianura dopo tanto soffrire sulle rampe precedenti,tanto che Superotto arriva ad esclamare che ...'...non ho mai afffrontato pendenze come questa..' fortunatamente il tratto impossibile dura circa 5km che da soli valgono in quanto a fatica come tutta la mattinata.Raggiunta la 'vetta' la strada diventa un sentiero fuoristrada che per circa 5 km procede in costa lungo un divertente single track per poi terminare in prossimita' dell'inizio della discesa dove la strada ritorna asfaltata.Raggiunto Arosio delizioso borgo malcantonese affrontiamo un altro tratto in salita che io avevo gia' affrontato durante il Giro del Malcantone e che porta all'Alpe di Agra,per poi ridiscendere definitivamente a valle per ritornare ad Agno.Complessivamente un percorso tecnicamente non difficile ma fisicamente molto impegnativo soprattutto se non esclusivamente per quei terribili 5 km!!

domenica 2 settembre 2007

Poncione d'Arzo


Dopo le ultime impegnative uscite alpine per questa settimana si resta vicini a casa per una uscita tra Svizzera e Italia con salita al monte Orsa e a Poncione d'Arzo.L'appuntamento con Marco e Carlo è per le 8,00 a Bizzarone da dove, lasciate le auto, ci dirigiamo verso Mendrisio per riunirci a Lorenzo il quarto del gruppo di stamattina.L'aria è fresca e per qualche decina di minuti rimpiango di non aver messo nello zainetto un giubbetto piu' pesante,ma bastano pochi km di pianura tra i sentieri del mendrisiotto per scaldarci a dovere.La prima parte del percorso è prevalentemente pianeggiante e ricalca una parte del percorso noto anche come Giro del Mendrisiotto,la direzione che prendiamo è ovest,arriviamo infatti a Gaggino dove rientriamo in Italia e proseguiamo per Viggiu' dove inizia la salita che ci porta su asfalto verso il Monte Orsa,si sale costantemente con pendenze medie attorno al 10% verso la cima che raggiungiamo dopo circa un'ora dall'inizio della nostra pedalata.Cosi' come per la zona adiacente al rifugio Venini anche qui il crinale della montagna è caratterizzato dalla presenza della Linea Cadorna,sistema di fortificazioni che lungo 260 km doveva difendere il territorio italiano dalle avanzate tedesche, arrivati in cima approfittiamo delle feritoie per scattare alcune foto salvo percorrere in bici alcuni brevi tratti delle gallerie di collegamento.Il panorama è molto bello con una vista che spazia su tutta la parte meridionale del Ceresio,peccato per la giornata ci abbia riservato qualche nuvola di troppo e parecchia foschia.Lasciamo la vetta del Monte Orsa per percorrere poche centinaio di metri che ci portano al punto piu' alto di oggi Poncione d'Arzo (1015 mt).Dopo una breve sosta ritorniamo sui nostri passi e iniziamo la discesa che lungo una sorta di scorciatoia leggermente tecnica ci permette di ridiscendere il Monte per far rotta su Mendrisio prima e Bizzarone poi dove arriviamo circa alle 11,30 avendo percorso circa 38,5 km con un'ascesa totale di 809 mt.

sabato 25 agosto 2007

Airolo - Lago Ritom - Passo del Lucomagno - Biasca

Maratona alpina per Ramarsi, Superotto e Marco con un'uscita veramente strong per durata e impegno fisico.Si parte da casa di prima mattina,alle 6,30 carico Superotto e dopo esserci incontrati con Marco a Novazzano si parte per Biasca dove arriviamo alle 7,45 circa.Posteggiamo alla stazione in attesa del treno delle 8,13 che portera' noi e le nostre bike ad Airolo da dove prendera' il via il nostro tour.Alle 8,55 arrivati ad Airolo ha inizio la nostra tostissima uscita,i primi 5 km sono di pura discesa fino ad Ambri Piotta,la nostra prima meta è infatti l'ascesa al Lago Ritom ,10 km di dura salita su asfalto con pendenze medie attorno al 10%.La salita è effettivamente molto dura ,l'aria frizzante (freddissima) che ci aveva fatto compagnia da Airolo ad Ambri è un lontano ricordo,inizia subito a fare 'caldo' lungo le rampe e i lunghi tornanti che ci fanno compagnia fino alle rive del Lago Ritom,ma l'impresa riesce,dopo meno di 2 ore raggiungiamo il Lago e per Superotto alla sua prima volta in queste zone è una bellissima sorpresa,il giusto premio per l'alzataccia mattutina!!! Dopo aver costeggiato il Lago ci dirigiamo sempre in leggerama costante salita verso il Lago Cadagno e raggiungiamo l'omonimo Rifugio dove finalmente dopo tanti sforzi ci fermiamo per rifocillarci con una squisita torta bagnata dalla classica Rivella (che io bevo e apprezzo per la prima volta) . E ' quasi mezzogiorno quando ripartiamo in direzione Passo dell'Uomo,la strada pedalabile ma tosta sale regolare e dopo circa 40 minuti è Marco che per primo raggiunge la Cima Coppi del nostro tour; la sosta è d'obbligo per il cambio delle magliette e per una merenda ristoratrice,adesso siamo a 2268 mt e tra poco inizieremo a 'scendere' verso il Passo dell'Uomo prima e il Passo di Lucomagno poi.Il tratto che ci porta al Passo dell'Uomo è leggermente tecnico ma pedalabile,tutto il contrario della pietraia che porta dal Passo dell'Uomo a Lucomagno,in alcuni punti siamo costretti a scendere per evitare rovinose cadute,poi nei pressi del Lago di Santa Maria la strada finalmente torna ad essere tale e e planiamo su Lucomagno.
Brevissima sosta per qualche foto e incominciamo la discesa che dopo 40 km ci dovra' riportare alla stazione ferroviaria di Biasca dove abbiamo lasciato le auto.Decidiamo grazie a Marco , di evitare dove possibile di scendere dalla stradona principale e riusciamo cosi' a percorrere gran parte della discesa lungo le piste ciclabili che attraversano la vallata,percorriamo la 'vecchia strada' (tuttora in ottimo stato di conservazione) ora riservata alle bici e ai pedoni e raggiunta la Val Blenio seguiamo delle strade secondarie che ci permettono,pedalando in costa alla Valle ,di arrivare quasi a Biasca , dove giungiamo quasi alle 17,00 avendo superato un dislivello complessivo di circa 1300 mt per una 'pedalata' di 72 km percorsi in 7 ore e 45 minuti!!!!!!
Mitici!!!

mercoledì 15 agosto 2007

Mesocco (769 mt) - San Bernardino Villaggio (1600 mt)

Ferragosto nei Grigioni per il sottoscritto, Superotto e la new entry Marco con scalata a San Bernardino.La giornata smentendo parzialmente le previsioni è splendida, qualche nuvola ma tanto sole ci accompagnano in una ascesa che pur non proibitiva oscilla sempre intorno al 10% di pendenza media.Lo scorso anno di ritorno dalle vacanze in Tirolo mi ero fermato a San Bernardino per recuperare qualche informazione sui percorsi per mtb presso la locale azienda di soggiorno e quindi quando Marco mi ha proposto questa uscita mi sono immediatamente dato disponibile,la presenza di Superotto ha completato il terzetto.Partiamo intorno alle 7,30 e dopo una breve sosta all'autogrill nei pressi di Bellinzona arriviamo finalmente a Mesocco,da dove partiamo attorno alle 9,40.La strada si inerpica sin dalle prime pedalate con pendenze che superano il 10% ma tutto sommato niente di impossibile,la strada su asfalto costeggia il lato orientale della vallata intrecciandosi in piu' punti con l'autostrada che conduce al passo,pedaliamo in assoluta tranquillita' per circa 6 km quando imboccando la statale che porta a San Bernardino facciamo la sgradita sorpresa che il traffico autostradale verso il passo è stato dirottato proprio lungo la strada che stiamo per percorrere e quindi per circa 5 km dobbiamo pedalare fianco a fianco con le auto che risalgono verso il Passo.Finalmente a circa 4 km dalla nostra meta le auto vengono reimmesse in autostrada e come per incanto ci ritroviamo soli o quasi lungo l'ascesa finale.Arrivati nei pressi del villaggio deviamo a sx per una mulattiera che ci porta dopo circa 2 km a costeggiare il Lago d'Isola e a raggiungere poco dopo il centro del villaggio stesso.Breve sosta per uno spuntino a base di torta e poi si riparte per la seconda parte del percorso che dopo aver costeggiato il Lago d'Isola lungo una deliziosa strada ci deve riportare a Mesocco.Questa parte di discesa alterna tratti molto divertenti in leggera discesa su strada sterrata a tratti dove il percorso diventa piu' tecnico anche se comunque pedalabile,peccato che la discesa off road non duri molto lasciando il campo all'asfalto che ci accompagna sino al punto di partenza.Concludendo percorso mediamente impegnativo per la parte ascensionale e poi divertente e molto pedalabile nella parte di discesa,comunque fisicamente impegnativo.

lunedì 13 agosto 2007

Toscana 2007

Finalmente ,dopo tanti rinvii, quest'anno sono riuscito a portare la bici in vacanza,le bambine sono cresciute e posso quindi "sganciarmi" per dedicarmi a qualche bella pedalata lungo la costa.
La non conoscenza dei sentieri aveva anche contribuito a far si che gli scorsi anni non portassi la mtb,ma quest'anno con il Garmin al seguito debitamente 'carico' di percorsi del posto ho potuto togliermi delle belle soddisfazioni.Devo ringraziare Daniele del gruppo Mtb Cecina e Sembola per avermi fornito delle tracce e dei suggerimenti utilissimi per affrontare i vari percorsi.
La prima settimana da solo ho potuto 'esplorare' alcuni dei percorsi che la settimana seguente ho affrontato con il mio amico Patrizio (grandissimo scalatore),non ho rinunciato pero' ad affrontare in solitaria la durissima Gran Fondo di San Carlo che si snoda lungo le colline metallifere tra San Carlo -Campiglia Marittima - Sassetta - Castagneto Carducci,un percorso dove spesso ho dovuto spingere a piedi dato che salite sassose e discese tecnicissime per me indigeste mi impedivano di restare in sella.La difficolta' maggiore ed il timore derivavano dal fatto che per tutti i 40 e passa km non ho incontrato che 4 persone e una caduta o un guasto meccanico mi avrebbero creato enormi problemi.....in totale durante la prima settimana percorsi circa 160 km quasi interamente off road.Dal giorno in cui è arrivato Patrizio abbiamo macinato ulteriori 250 km con uscite epiche con una stradale San Vincenzo - Castagneto Carducci - Sassetta - Suvereto - Venturina - San Vincenzo percorrendo quella che è chiamata la Via del Vino,tra vigne ulivi e campi di girasoli un percorso molto bello da stradisti che abbiamo goduto anche in mtb.Altra zona perlustrata a tappeto Baratti il suo Golfo e tutto il promontorio di Populonia (terra di cinghiali) con viste mozzafiato sulla Riviera degli Etruschi e sull'Isola d'Elba.Sabato 11.08.07 carichiamo le bici in auto e partiamo in direzione Bibbona (il paese dove è nato e vive il Campione del Mondo di ciclismo Paolo Bettini) per affrontare il percorso della Granfondo degli Etruschi che percorriamo quasi interamente 50 km su 60 km..ma che non riusciamo a completare totalmente anche perche' in questo periodo dell'anno la zona della macchia della Magona (bellissima ) è infestata dai tafani che ti perseguitano,ma con Patrizio ci ripromettiamo di partecipare alla edizione 2008 senza alcuna velleita'..solo per il gusto di rifarla TUTTA in primavera senza tafani,il percorso è infatti bellissimo!
Complessivamente un esperimento riuscito il prossimo anno speriamo di coinvolgere qualcuno in piu' magari Alessio di Firenze e Ivano di Lecco che dopo averci 'scortato' a Bibbona sono venuti a provare il 'nostro' San Vincenzo - Baratti - Piombino - San Vincenzo restandone affascinati.Un grazie particolare al mio amico Patrizio che malgrado le 2 operazioni alla spalla subite negli ultimi 12 mesi (caduta in mtb) ha lasciato in garage la sua splendida Merckx Carbon da strada per affrontare i rischiosi ed affascinanti sterrati della Riviera Etrusca in mia compagnia.

lunedì 23 luglio 2007

Biasca (287 mt) - Alpe del Gualdo (1755 mt)


Guido Armein ti odio....è il pensiero che mi ha accompagnato per 20 dei 52 km totali di questa uscita in Val Blenio.Il biker in questione dal quale ho scaricato la traccia gps di questo percorso deve infatti avere qualche rotella fuori posto dato che una parte di questo tour mi è sembrata esageratamente impegnativa malgrado il percorso sia stato classificato come mediamente tecnico e prevedesse una condizione media per potere essere affrontato.Partiamo da Biasca io e Lambo guidati dal semi-infallibile Garmin,il percorso è per i primi 10 km molto bello e divertente e ci porta da Biasca ad Acquarossa passando per Semione e Dongio ma il tutto utilizzando delle divertenti strade di campagna lungo le quali il traffico è pari a zero,il clima è ideale fino ad Acquarossa dove attraversiamo la Valle per portarci ad iniziare la lunga salita asfaltata,qui pedaliamo in pieno sole e dopo pochi chilometri mi ritrovo con una borraccia svuotata.A Prugiasco (618 mt) lasciamo la strada principale per iniziare una lunga salita che ci portera' in poco piu' di 8 km ai 1462 mt di Piede del Sasso.Purtroppo la salita con pendenza media del 13% unita al caldo afoso giocano un brutto scherzo a Lambo che,complice un doloroso mal di schiena è costretto ad abbandonare.Io decido di proseguire,e mentre Lambo si rilassa ed abbronza nei pressi di alcune baite soleggiate incontrate lungo il percorso,io inizio la salita a Piede del Sasso che raggiungo non senza aver percorso alcuni punti a spinta data la pendenza e il disastrato terreno che impedisce alle ruote una corretta aderenza.La vista dell'altopiano è veramente bella con prati e baite ,mi fermo per una rinfrescatina,faccio il pieno di acqua e riparto superando Pro Marsgial (1550 mt) e Foppa (1562),da qui inizia la parte piu' dura in assoluto di questo tour,i 4 km da Foppa all'Alpe del Gualdo sono veramente durissimi con una pendenza (10%) che unita al fondo sdrucciolevole mi costringe anche qui a fare alcuni pezzi a spinta.Raggiunta l'Alpe del Gualdo dove trovo ad attendermi solo alcune caprette mi aspetto di incominciare la lunga discesa,i km percorsi sono gia' 29 ed invece mi attende un po di saliscendi con fino a Puscett che trovo popolata da maiali e mucche.Qui ai 1700 mt spira un vento a volte intenso che spira verso nord che fortunatamente mi rinfresca in previsione della lunga discesa che inizio poco dopo Puscett e che mi porta nel bel mezzo di una fitta pineta dalla quale un sentiero (parolone) dovrebbe portarmi a valle.Purtroppo lo pseudosentiero della pineta lascia di li a poco il posto ad una discesa che definire tecnica è un eufemismo,una discesa in quello che sembra piu' il letto di un torrente in secca che una strada.Dopo tante maledizioni inviate al sopracitato Guido Armein e dopo innumerevoli tentate fratture mi ritrovo in compagnia di due simpatici coniugi ticinesi che in perfetto dialetto mi spiegano che non era il caso di scendere da li in bici...provo a dare la colpa ad Armein ....inutilmente mi becco il loro "ta se matt" e raggiungo il punto in cui il fiume in secca incontra un sentiero che incontra una strada...... ASFALTATA!!!!
Incomincia qui la lunga e divertente discesa di 20 km che mi riporta a Biasca dove all'arrivo trovo il buon Lambo che mi aspetta per ripartire verso casa.Concludendo percorso bello fino a Pro Marsgial poi inutilmente duro,quasi masochista...come penso sia Armein.

domenica 15 luglio 2007

La strada degli Alpi

Secondo sabato consecutivo in Val Leventina per il sottoscritto e per Superotto,la meta di questa uscita è la Via degli Alpi.
A leggere l'altimetria sembra un'uscita molto meno impegnativa di quella che la settimana scorsa ci ha portato al Passo del S.Gottardo prima e al Passo Scimfuss poi,ma in realta' ci basta meta' percorso per doverci ricredere.Partiamo da Airolo e diversamente dal sabato precedente ci portiamo dall'altro lato della Valle rispetto al Passo del San Gottardo.Accendo il Garmin e incontro qualche difficolta' nei primi 3 km dove deviazioni a ripetizione con sentieri distanti poche decine di metri mi mettono in qualche difficolta',ma riusciamo in pochi minuti a prendere il sentiero giusto che in leggera salita ci porta ai margini del bosco in direzione nord.Primi 5 km di su e giu' e all'ennesima discesina prima di rientrare su asfalto mi pianto a discreta velocita' in uno scolo delle acque con la ruota anteriore..risultato.. volo... con atterraggio su mano sx e zigomo e spalla dx ...un po malconcio e dolorante mi rialzo, e mentre Superotto mi risistema la bici, io mi lecco le ferite.Ripartiamo e dopo 100 mt entriamo sulla strada che porta al Neufenen Pass,la seguiamo per pochi km dopo di che il Garmin ci fa operare una deviazione a dx ,dove attraversiamo un ponte per poi trovarci nei pressi di Villa Bedretto,la strada sale ma molto gradualmente e fatichiamo soprattutto per il caldo.Proseguiamo in direzione nord per circa 2 km,poi si ritorna per pochi mt sulla strada principale per attraversarla ed incominciare la salita su sterrato che ci portera' dai 1470 mt di Ronco ai 1886 mt dell'Alpe di Folcra dopo aver attraversato anche l'Alpe di Vallegia.Questa parte del percorso è estremamente dura con una salita su sterrato che non da respiro,in compenso il panorama è davvero molto bello, soprattutto nella parte piu' alta, dove il percorso si snoda parallelamente a fiumiciattoli di acqua gelida con la quale ci rinfreschiamo.Raggiunta l'Alpe di Folcra l'altimetria segnala discesa ma in realta' è tutto un saliscendi che ci porta all'Alpe di Cristallina prima e all'Alpe di Pescium poi.Arriviamo a costeggiare punti da dove è possibile vedere qualche residuo nevoso e dopo aver superato alcune belle cascate iniziamo la fase discendente che è tale solo negli ultimi 5 km , con una discesa del 10% su asfalto che ci riporta ad Airolo.Arriviamo entrambi molto stanchi per un giro che anche Superotto definisce molto duro,lo sterrato ed un percorso molto nervoso, che lascia poco tempo per recuperare, fanno infatti passare in secondo piano un dislivello altimetrico non elevatissimo che supera di poco i 1000 mt (1111 mt).

sabato 7 luglio 2007

Airolo (1157 mt) - Passo del S.Gottardo (2091 mt) -Passo Scimfuss (2241 mt) - Airolo

Fantastica uscita oggi con il gruppo finalmente al completo per una delle pedalate piu' lontane da casa e piu' affascinanti;la scalata al San Gottardo e al semisconosciuto ai piu' Passo Scimfuss.
La giornata si preannuncia bellissima ed è perfetta per un escursione che ci portera' a superare i 2200 mt di altezza.Partiamo di buon mattino per ritrovarci alla stazione di Mendrisio (ore 6,45) da cui muoviamo con destinazione Airolo in Val Leventina,da li incominceremo l'ascesa che ci portera' al Passo del San Gottardo prima e al Passo Scimfuss poi,la giornata è effettivamente bellissima neanche una nuvola in cielo,un buon auspicio per i km e le difficolta' che dovremo affrontare e soprattutto un premio per la levataccia mattutina. Partiamo tutti abbastanza gasati,il bel tempo (finalmente) e il fascino delle mete che ci attendono ci caricano di adrenalina,il fatto poi di essere al completo rende il tutto piu' divertente. Partiamo forte in direzione della Val Tremola,dobbiamo percorrere la vecchia strada che conduceva i viandanti al Passo del San Gottardo,una lunga serie di tornanti su fondo in pave' che ha fatto definire questa salita la 'Roubaix delle Alpi'.La salita è abbastanza dura ma nelle ultime settimane abbiamo affrontato salite anche piu' dure (Monte Bar) per cui pur faticando saliamo tutti abbastanza agevolmente,le pendenze sono circa del 9% con punte del 11%,il paesaggio è veramente molto bello,saliamo accompagnati da una arietta frizzante che ci evita il solito bagno di sudore,arriviamo al Passo tutti relativamente vicini e abbastanza freschi,qualcuno(Ricky64) ha bevuto piu' del previsto e decide di rovinarsi entrando nel bar per una bottiglia di acqua...ne esce alleggerito di 6 euro (sigh).Dopo una piccola sosta per le foto di rito ripartiamo per " destinazione paradiso",il tratto che va dal Passo del San Gottardo al Passo Scimfuss è effettivamente molto bello,baite isolate,strada che prima scende e poi sale per condurci in vetta dove il panorama (una vista spettacolare su tutta la Val Leventina) ci ripaga della fatica fatta per arrivare fin qui.Affrontiamo a questo punto la lunga discesa non prima di avere indossato i caschi che avevamo lasciato legati alle bici per tutta la dura salita.
La prossima meta è l'Alpe di Pontino che raggiungiamo dopo 2 km di divertente discesa (4%). Adesso la discesa è meno ripida,si alterna infatti a lunghi tratti di pianura e addirittura a qualche tratto in salita (per modo di dire),arriviamo così a Orello dove una ripida discesa (15 %) su fondo di terra (poco) battuta ci porta a Pautàn in un turbinio di frenate e scodate.A Pautàn succede che prima,a causa della elevata velocita',non vedo il ponticello sulla destra che ci introduce sulla strada per Cè di Fuori ed è solo il Garmin che mi avverte che stiamo sbagliando strada,poi ritornati sulla retta via ci accorgiamo che il percorso "ufficiale" presenta una salita impedalabile e mentre il 50% del gruppo decide di proseguire la discesa lungo il percorso "unufficial"...io Paolo e Ricky64 eroicamente decidiamo di affrontare il percorso "vero" pur sapendo che ci attendono 4 km durisssimi con una salita del 16% !!! Ma purtroppo per noi si tratta di 4 km non pedalabili che dobbiamo affrontare a spinta, la pendenza unita al fondo sdrucciolevole rende quasi impossibile l'ascesa in sella, la "prova provata"di quanto dico è data dal fatto che anche Paolo, il piu' forte scalatore tra noi,deve alzare bandiera bianca.Dopo esserci sciroppati 3 km a spinta,con i polpacci che bruciano per lo sforzo,finalmente ritroviamo dei tratti pedalabili che ci aiutano a raggiugere Cè di Fuori, da qui inizia una lunga discesa (7%) che ci conduce a Madrano prima e poi ,dopo un leggero strappo in salita,raggiungiamo Airolo punto di partenza e di arrivo di questo splendido tour.

domenica 1 luglio 2007

Giro del Malcantone (solitaria)


Oggi per vari motivi nessuno dei ragazzi poteva uscire ,qualcuno era gia' uscito ieri ,qualcun'altro era di rientro oggi dalle vacanze, per cui ho deciso di affrontare il Giro del Malcantone ,zona collinare ad Ovest di Lugano.Ho scaricato la traccia da internet con l'idea di affrontare un percorso non eccessivamente impegnativo,dopo che ho passato in semirelax gli ultimi 5 giorni al sole e al vento di S.Vincenzo ,è quello che ci vuole, anche perche', per un percorso piu' duro è preferibile l'uscita di gruppo.All'ultimo momento mi viene quasi l'idea di andare a rifare la Valle di Muggio, sopratutto perche' il cielo non è il massimo stamattina,ma poi decido di provarci.
Partenza alle 8.00 arrivo a Magliaso (290 mt) alle 8,45 circa,mi faccio guidare dal TomTom dato che non ho voglia di perdere 20 minuti per andare alla ricerca della locale stazione.Appena arrivato scopro che ha piovuto da poco, l'aria è carica di umidita' e... il posteggio delle ferrovie svizzere dove lascio la macchina ..ha il cambio franco/euro piu' alto di tutto il Ticino (1chf = 1euro) anche se è domenica si paga!!! (caz..porca putt.....),non sono ancora salito in sella che sento un dolorino al posteriore proprio mentre infilo le monetine nel parchimetro (3 euriiii) chissa' come mai.....
Faccio per salire in sella e mentre aggancio il Garmin faccio un'orribile scoperta....l'ho dimenticato acceso tutta notte e la batteria è semiscarica..(altra sequela di parolacce....) sono veramente un cogli... ma ormai è fatta....e adesso? chi mi guidera' alla ricerca del percorso?Per fortuna in uno dei rari momenti di lucidita' di ieri sera mi sono stampato l'altimetria e una qualche idea del percorso posso averla.Si parte, il cielo minaccia pioggia, ed infatti dopo 2 km (di salita) dalla partenza, proprio mentre entro nel paesino di Pura, inizia a piovere..Tranquilli... il vero biker ha la mantellina impermeabile antipioggia....peccato che ieri sera confidando sulle parole di Maurizio dell'autolavaggio che mi aveva caricato con un "domani sole tutto il giorno....tranqui non piove.." il sottoscritto cogli... non ha messo nello zaino la mantellina!!! Per fortuna che smette quasi subito e per il resto della mattinata resto all'asciutto,posso cosi concentrarmi sul percorso che sale ininterottamente per i primi 9 km,ma è una salita tutto sommato molto ben pedalabile,il Garmin viene acceso di tanto in tanto nei punti critici dove c'e' il rischio di prendere una strada per l'altra e devo ammettere che fa il suo dovere guidandomi egregiamente.La salita piacerebbe molto a Superotto ed a Lambo assomiglia tantissimo alla Valle di Muggio (Un'ottima alternativa a quest'ultima!) con una salita costante intervallata da lunghi falsopiano dove è possibile rilassarsi;il percorso è su asfalto,procedo seguendo la strada principale che sale tra gli alberi,e fino al paese di Novaggio (630 mt) il panorama e' dato da alberi e cascatelle.Novaggio si presenta come un grazioso paese ticinese molto pulito e ordinato, superato il paese incomincia quasi subito un tratto in saliscendi che porta prima a Miglieglia (706 mt) e poi a Breno (799 mt) altro bel paesino che troverete ritratto in foto sul blog.Mi trovo gia' in quello che è definito l'Alto Malcantone,sia geograficamente che amministrativamente (infatti i paesini che superero' di li a poco e cioè Fescoggia ,Vezio, Mugena e Arosio sono accorpati in un unico comune chiamato Alto Malcantone);è una zona effettivamente molto bella dove le vecchie case in pietra convivono con edifici di nuova costruzione...noto pero' una costante..incontro solo persone anziane...(?!?) procedo fino ad Arosio (835 mt) ed il Garmin mi avverte di una deviazione a gomito...si lascia la strada principale per addentrarsi in un tratto stretto e poco frequentato che è poi la strada che conduce all'Alpe di Agra (940 mt) dove arrivo abbastanza fresco,non mi fermo che a bere e inizio lo sterrato che porta a Cademario(808 mt),è questo un tratto molto divertente in discesa che si puo' percorrere a discreta velocita',al limitare del bosco dove incominciano le prime abitazioni la strada torna asfaltata ed è molto bella e veloce fino al centro del paese da dove si puo' godere di un bellissimo panorama sul Ceresio (oggi poco apprezzabile per via della foschia).Da qui in poi è solo ed esclusivamente discesa (da Figini), ampie curve poco traffico e .......causa la velocita'...mi perdo la deviazione che porta da Cademario a Cimo (il Garmin intanto e' definitivamente ko con la batteria esaurita) ...scendo quindi fino a valle passando da Bosco Luganese per poi riprendere la strada che subito dopo l'aeroporto mi riporta a Magliaso.Concludendo:percorso bello, facile, da tenere in considerazione per l'inverno dato che, grazie all'inversione termica, d'inverno è possibile trovare circa 4° in piu' rispetto alla pianura,l'ideale quindi per mantenere l'allenamento in salita quando date le rigide temperature non sara' piu' possibile salire in montagna.

domenica 24 giugno 2007

Garzeno (662 mt) - Rifugio San Jorio (1950 mt)



Sabato 23 Giugno 2007 ci ritroviamo al punto di partenza in tre:io e Paolo giunti sul posto insieme dopo un oretta di macchina e Ricky 64 che invece ha pernottato a Domaso nella sua roulotte.La giornata è splendida ed il ritrovo a Garzeno ci regala subito una splendida vista dell'alto lago di Como.La meta di oggi e' il Rifugio San Jorio una ex postazione della Guardia di Finanza dismessa dal 1976 che si trova proprio sul confine italo svizzero posto al Passo San Jorio (2014 mt).Il passo era molto frequentato nei secoli scorsi, da qui passavano i muli carichi della seta prodotta a Como e diretta in Germania e la strada inversa veniva fatta dal materiale di ferro della Val Morobbia che veniva utilizzato nelle officine di Dongo.
Il nome dovrebbe derivare da quello del santo eremita a cui è dedicata la chiesetta che sorge poco più in alto.L'idea di questo bellissimo giro è venuta a Ricky64 grande conoscitore di queste zone '...prima della fine di luglio dobbiamo andare a San Jorio ..il giro piu' impegnativo dell'alto Lario....' la mia adesione è immediata..una controllatina in internet e la conferma che si tratta di uno dei percorsi fisicamente piu' impegnativi della nostra zona ma anche di uno dei piu' belli per quanto riguarda il paesaggio.
Partiamo con un ritmo discreto da Garzeno non prima di aver recuperato una bottiglietta di acqua per il buon Ricky64 che ha dimenticato le borracce...(di integratori neanche a parlarne con la vecchietta che gestisce il negozietto in Piazza della Chiesa);dopo uno dei primi tornanti sulla destra un cartello indica la deviazione per la chiesetta di Sant'Anna,la bocchetta di Germasino e il Passo San Jorio.Si pedala su strada asfaltata tra i castagni,il traffico e' tendente a zero ed il clima è ideale,riusciamo a salire facilmente chiaccherando (cosa non sempre possibile....a parte per Luca Fiji ,oggi assente, che parla sempre..).
Stiamo gia' pregustando il nostro arrivo al Rifugio,in particolare Ricky64 si lascia scappare un "..quando arriviamo mi mangio un bel piatto di pizzoccheri...", e mentre io sto per rispondere che data la mia semi-dieta preferirei mangiare la crostata con una bella tazza di the caldo,interviene Paolo che mi precede con un secco "......tu il the lo bevi a Londra!!....." la frase storica di questa giornata.Arrivati a 1200 mt termina la strada asfaltata ed incomincia lo sterrato (dove troviamo anche residui di neve scesa nei giorni scorsi),dapprima in leggero falsopiano,poi le pendenze incominciano ad aumentare,stiamo risalendo il versante nord del Motto di Paraone (1809 mt), tant'è che i miei due compagni di pedalata mi staccano di qualche centinaio di metri,io preferisco mantenere il mio ritmo non conosco bene il percorso ma so che la parte finale è molto dura e non vorrei trovarmi svuotato di energie nel punto piu' impegnativo.Fortunatamente la pendenza diminuisce,manca poco al Rifugio Giovo e mentre pedalo in falsopiano in mezzo ad una bellissima vallata in una giornata di sole penso alla bellezza di questi posti così vicini a casa e fino ad oggi sconosciuti. (grazie vecchio Ricky64!!!!)
Ritrovo Ricky64 e Paolo (che oggi indossa la mitica maglia rosa) che si dissetano ad un fontanile subito dopo il Rifugio Giovo,con loro un altro biker piu' o meno della ns eta' che ci illustra il paesaggio e con il quale chiaccheriamo qualche minuto.Da dove ci troviamo possiamo in lontananza vedere la meta del nostro viaggio,il Rifugio San Jorio! E' lassu' e la strada che manca fa abbastanza impressione...non è proprio in piano!!!
Si riparte ed è subito dura la salitella che poi spiana permettendoci di respirare per un pezzetto, poi pero' non si scherza piu' ,si sale costantemente su un terreno che alterna tratti di sterrato a tratti in lastricato,piu' ci avviciniamo alla meta e piu' la strada sale;io mi devo fermare un paio di volte a rifiatare,Ricky e Paolo procedono appaiati piu' avanti.Alla mia seconda sosta vengo raggiunto dal biker incontrato poco prima con il quale affronto l'ultimo strappo, il piu' duro in assoluto,mi concentro sulla sua ruota posteriore e pedalo stringendo i denti per non staccarmi,siamo sull'ultima rampa,verrebbe voglia di scendere ma prima una sbandata del mio compagno di salita mi costringe a superarlo per non cadere e poi vedo che in cima Ricky64 e Paolo mi stanno aspettando ..mi incoraggiano a non mollare, manca poco, devo farcela....aumento ancora.. stringo i denti e raggiungo la meta proprio mentre Ricky64 si diverte a filmare il mio sofferto sprint finale...finalmente il San Jorio è stato raggiunto.
Dopo esserci cambiati,Giorgio uno dei volontari di Operazione Mato Grosso che gestisce il rifugio (i cui introiti vengono inviati a P.Ugo De Censi in Chacas per la costruzione di un Ospedale ) ci accompagna a vedere il Passo di San Jorio che dista poche centinaia di metri dal Rifugio.
La vista che si gode da qui è notevole, siamo ai piedi della pietra confinale italo-svizzera, davanti a noi la piana di Magadino e Locarno sulle rive del Verbano, tutto attorno le Alpi;sotto di noi nella prima parte della vallata le tane delle marmotte dalle quali fanno capolino un paio di esemplari che intravediamo da lontano,saliamo poi poco piu' su alla Chiesetta dedicata a San Jorio l'eremita dove scattiamo qualche foto per poi ridiscendere al Rifugio.E' ora di rifocillarsi ,ci sediamo a tavola e mentre la ragazza ci chiede se i pizzoccheri vanno a bene per tutti io sono tentato di prendere la torta (mentre la ragazza mi guarda male ) mi tornano in mente le parole di Paolo che unite alla caraffa di fresco vino rosso mi portano ad un crollo psicologico.......cedo.. e ...ordino anche io i pizzoccheri ...per la gioia dei commensali...e della ragazza che con un sorriso mi fa capire che ho fatto la scelta migliore...ci buttiamo sui pizzocheri ...mangio ma ad ogni boccone il fantasma di Kikko54 non smette di tormentarmi!! (la storia di Kikko54 è conosciuta solo da pochi eletti)
La discesa viene affrontata dal gruppo con molta attenzione,ridiscesi al Rifugio Giovo chiediamo lumi sullo stato del sentiro che vorremmo fare,abbiamo due alternative,una conosciuta da Ricky64 e l'altra riportata un po da tutti i bikers.Decidiamo per quest'ultima una discesa lungo una vecchia strada militare che porta a Brenzeglio,il fondo è molto sconnesso con parecchie pietre, la concentrazione è al massimo basta poco e sei per terra e se cadi sulle pietre aguzze che sono disseminate lungo il percorso i danni possono essere seri.Finalmente giunti a Premadada il sentiero diventa facile e divertentissimo fino a Garzeno la nostra base,ancora qualche foto e poi mentre io e Paolo ripartiamo per la Bassa il buon Ricky64 si gode la discesa fino a Dongo in un bellissimo pomeriggio di sole.

domenica 17 giugno 2007

Tesserete - Monte Bar - Piandanazzo (solitaria)



Stamattina uscita solitaria, per diversi motivi i miei compagni di uscite sono impossibilitati ad uscire, ed allora decido di rifarmi il giro di domenica scorsa.Parto da casa alle 7,30 ed alle 8,15 sono a Tesserete scarico la bici mi preparo e mentre indosso le scarpe penso a tutta quella salita che mi aspetta per arrivare alla cima del Monte Bar,per un momento mi do del matto...sono solo ...non potevo scegliere qualcosa di meno impegnativo?Ho anche i 50 km di ieri con Lambo nelle gambe ed è questa l'unica vera preoccupazione....spero di non aver sopravvalutato la mia attuale forma fisica ( 4 uscita settimanale....di cui 3 in salita....) !!Parto a ritmo moderato ed è il ritmo che terro' per tutta la ascesa ....su il piccolino e via si inizia a salire;il sole è dietro i nuvoloni il che non guasta dato che gia' cosi' sudo che è un piacere...nulla possono le fascette tergisudore dei miei superocchiali presi in Austria 2 anni fa..mi sa tanto che per la prossima volta mi dotero' di fascetta alla Bjorn Borg...(non c'e' niente di peggio mentre pedali in salita che il sudore che ti cola negli occhi con relativo bruciore...).Sono 2 ore e 25 minuti di grande fatica,il sole va e viene ma per lo piu' va,io mi auguro solo che ci sia in vetta dato che il mio secondo obiettivo di giornata è quello di fare qualche foto per il blog visto che domenica la foschia lo ha impedito,mi fermo 4 volte per mangiare e bere e per farmi uno shampoo con acqua di montagna (gelida..speriamo per la cervicale...) subito dopo la sbarra che delimita la parte piu' panoramica del percorso come off limits alle auto.Oggi meno escursionisti rispetto a domenica i biker sono quasi tutti di lingua tedesca e ne approfitto per sfoggiare il mio tedesco maccheronico (pochi vocaboli pronunciati male) saluto con il classico "guten morgen" e vedo che stupiti mi sorridono a 32 denti....spero di trovarne uno che vada piu' lento di me ma niente sembrano bionici...fa nagott...procedo con il mio ritmo e pochi km dopo vedo il gruppo dei bionici fermi a rifiatare...li passo e risfodero il mio guten morgen :-)) .Passata l' Alpe Rampiago (dove mi fermo a scattare un paio di foto) la salita diventa meno dura, per poi riprendere una discreta pendenza fino alla scritta su asfalto che segnala l'ultimo dei 14 km,sono quasi arrivato, fa abbastanza freddo ,il sole se ne è andato e pedalo in una coltre di nubi,sento il sudore che mi si gela addosso ma decido di non fermarmi per coprirmi anzi cerco di aumentare il ritmo per arrivare quanto prima al rifugio dove giungo quasi alle 11,00. Dopo essermi cambiato le magliette e rifocillato (10 min) riparto in direzione Piandanazzo, l'obiettivo è (seguendo la traccia che ho scaricato per il Garmin) verificare se esiste una discesa meno tecnica di quella affrontata domenica,ma una volta giunto in prossimita' del bivio da cui inizia la discesa scopro che è la stessa discesa di domenica per cui decido di fare dietrofront e di ritornare al rifugio.(sono solo e una caduta lungo quella discesa non me la posso permettere) Decido così di scendere lungo la stessa strada affrontata in salita,ed è una bella idea, dato che la discesa ripida e su asfalto si rivela anche divertente.Raggiungo Tesserete una trentina di minuti dopo stanco ma soddisfatto,anche oggi la vetta è stata raggiunta...esserci riuscito pedalando da solo aggiunge un granello di soddisfazione in piu'.Hasta la vista e ...alla prossima!!

sabato 16 giugno 2007

Mendrisio (328 mt) - Scudellate (904 mt)-Erbonne (940 mt)-Mendrisio


E' la nostra ormai classica uscita questo giro che da Mendrisio risalendo la Valle di Muggio ci porta ad Erbonne prima e a Lanzo d'Intelvi poi ,per ridiscendere al punto di partenza attraverso la Valmara.Eravamo stamattina solo io e Lambo dato che il grosso del gruppo (Luca-Ricky 64 - Paolo)era impegnato nella piu' impegnativa e gratificante passeggiata in Val Viola mentre Superotto era in volo per il sole di Pantelleria.Partenza alle ore 8,30 dalla stazione di Mendrisio e si incomincia a salire.Oggi con Lambo il ritmo che riusciamo a tenere è discreto, si pedala abbastanza agevolmente,l'aria dopo le abbondanti piogge dei giorni scorsi è frizzante e in alcuni punti all'ombra fa quasi freschino.Arrivati ai piedi dello strappo per Scudellate mentre consulto il Garmin assisto allo scatto del Lambo....pochi secondi ed è gia' imprendibile...(per fortuna che mi aveva cazziato perche' secondo lui facevo un andatura troppo forte nei km precedenti!!!).....lo rivedo all'ultimo tornante prima del paese che si riassesta il completino.Decidiamo quindi di non procedere verso Bellavista ma di percorrere il classico percorso partorito dalla mente di Superotto,passaggio in Italia ad Erbonne con sosta all'Osteria della vecchia spennaciclisti/turisti
e dopo un fastcaffe'+crostata si riparte destinazione Casasco Intelvi.Questo tratto è quasi del tutto in discesa con alcuni punti panoramici sul Lario davvero notevoli.Arrivati a Casasco si risale per circa un km verso Pellio dove, girando a sinistra, si lascia la strada della Valle per deviare su una strada secondaria che faticosamente (salita) ci porta sino a Lanzo d'Intelvi transitando nei pressi del Pian delle Noci dinanzi al Golf Club.Da li si inizia la lunghisima discesa che porta in Svizzera attraverso la Valmara.Giunti a Capolago si punta a sud direzione Mendrisio dove ci aspetta l'arrivo.Questa parte del percorso è teoricamente facile essendo completamente pianeggiante ad esclusione di alcuni pezzi in falsopiano che diventano duretti dopo due ore di salite alle spalle,ma oggi mi sembrava di andare bene anche qui con Lambo che chiacchera amabilmente ...quando...sento il tipico rumore del cambio alle mie spalle ...pochi secondi ed ecco che due energumeni in bici da corsa mi superano di slancio...uno è veramente enorme, parecchio sovrappeso, con la tipica pedalata a ginocchia in fuori dei cumenda in gita di piacere...peccato che mi /ci passano a velocita' doppia...allargo le braccia sconsolato,Lambo ride di gusto...mesi e mesi di fatica per essere superati cosi' dal fratello siamese di Galeazzi..è troppo ....fortunatamente il mio/nostro morale viene risollevato dalla vista in lontananza di una splendida pupona che ancheggiando si reca alla spiaggetta lungo il Ceresio....la superiamo e dopo esserci girati per un controllo piu' approfondito (8) ...proseguiamo rinfrancati fino all'arrivo.

domenica 10 giugno 2007

Tesserete (520 mt) - Monte Bar (1620 mt)

Seconda domenica consecutiva in Val Colla,dopo la salita a San Lucio della scorsa settimana,oggi siamo partiti alla volta di Tesserete grazioso paesino poco sopra Lugano; la meta è affascinante,arrivare alla Capanna del Monte Bar.Questa volta siamo in 4 al trio si è aggiunto Paolo il piu' forte scalatore della bassa brianza!!Ci sarebbe una quinta presenza la new entry del gruppo,lui il nuovo acquisto del sottoscritto....il Garmin...supertecnologia al servizio del ns gruppetto di amici. Parto confidando nel suo aiuto ai bivi sara' prezioso...ma non sono certissimo che funzionera' subito alla
perfezione per cui mi infilo il cartaceo..non si sa mai speriamo che non serva....ma diventera' prezioso (il cartaceo) perche',per un mio errore di caricamento del file del percorso, il Garmin fa scena muta o quasi!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Faccio sbagliare 2 volte strada ai miei amici, che con molta comprensione mi incoraggiano a non prendermela, tanto che dobbiamo chiedere lumi a 2 vegett (vecchietti) della Valle che ci rimettono in rotta.
Che esordio del ca..o , in pochi giorni non sono riuscito a capire tutto quello che c'era da capire sul funzionamento del giocattolino.(Tranquilli stasera grazie al forum di mtb ho risolto il problema... almeno lo spero) Il percorso si presenta subito abbastanza duro con salita media del 8% fino a Bidogno per poi incrementare ulteriormente la pendenza media fino al 12% di pendenza media nella parte che va da Borisio all'Alpe Rompiago poi la pendenza diminuisce leggermente ma nel frattempo siamo abbastanza cotti dalla fatica e soprattutto dal caldo umido che ci fa svuotare le borracce e che permette al sottoscritto di tornare a casa con 3 kg in meno...con sfondamento del muro degli 80 kg.....79,3!!! In compenso ci pensa il buon Paolo a rallegrare il gruppo con il racconto delle sue avventure semierotiche....,si ride sopportando meglio la fatica (io francamente fatico anche a ridere da quanto sono stanco) ..ormai la vetta è visibile la strada assomiglia allo Stelvio con ampi tornanti che riducono la pendenza quanto basta.Arriviamo in vetta alle 11,30 ci asciughiamo,cambiamo,beviamo un the con crostata (Paolo preferisce optare per salamino e birra..peccato che la birra sia calda!?!???!) Scattiamo poche foto data la foschia che impedisce una nitida vista del Ceresio a valle,peccato perche' quello che intravediamo appare come uno dei panorami piu' belli visti recentemente.Ripartiamo dopo circa 45 minuti in direzione Alpe Piandanazzo,sono solo 2km di distanza...è il tratto piu' divertente ..(per me).. leggera discesa su sterrato.Arrivati proseguiamo subito per la discesa verso Signora,avremmo 2/3 opzioni circa la difficolta' e probabilmente scegliamo la pista piu' tecnica (o la seconda) visto che dopo un primo tratto divertente(dove incontriamo dei ragazzi con i Lama al seguito) ci ritroviamo a scendere lungo un sentiero ripido e insidioso per le radici e le rocce.Non mi diverto un granchè,devo anzi fermarmi piu' volte ho le mani doloranti per il gran frenare (impossibile scendere altrimenti) anche gli altri sono piu' o meno nelle mie condizioni l'unico che sembra divertirsi molto è quel " selvatico " di Paolo che scende a rotta di collo sghignazzando!!Giungiamo finalmente a Signora dove ritroviamo l'asfalto ed incontriamo una deliziosa pulzella con carlino in grembo che dalla sue Mercedes Classe a ci indica la strada per tornare a Tesserete e..mentre Paolo per ricambiare la cortesia le si offre come cagnolino da compagnia.......noi ripartiamo in discesa verso l'arrivo ma dopo un curvone ci troviamo davanti una discreta salitina che ..zac...provoca un dolorosissimo crampo alla coscetta sx del sottoscritto che deve fermarsi qualche minuto per poi ripartire scortato dal fido Superotto.Finalmente la strada spiana per poi scendere in picchiata su Bidogno,Scareglia e Corticiasca e da li a Tesserete dove arriviamo stanchi ma soddisfatti ....e poi ..come dice il saggio.. "la compagnia è tutto con lei vai dove vuoi".......

domenica 3 giugno 2007

Sonvico (595 mt )- San Lucio (1542 mt) - Cimadera (1100 mt) - Sonvico


Audere est facere è il motto del Tottenham Hotspur squadra londinese di Premier League,ed e'anche il motto che ha caratterizzato questa uscita domenicale...dovevamo essere in 6 ma ....ci abbiamo creduto solo in 3 ...e siamo stati premiati da una bella giornata senza pioggia.
Partenza da Limido alle 7,15 con cielo nuvoloso ma io e il Figini siamo tranquilli tutti i meteo parlano chiaro la giornata si preannuncia piuttosto bella,carichiamo Superotto ad Appiano e mentre ci avvicianiamo ad Oltrona arriva il solito sms di disdetta...l'altro 50% della compagnia è tornato a letto per paura di prendere l'acqua!! Pazienza ci dispiace..per loro;noi procediamo e alle 8,30 posteggiamo a Sonvico bellissimo paesino sopra Lugano proprio mentre il sole appare e le ultime gocce di pioggia cessano di cadere...ci viene da ridere pensando al sincronismo tra la fine della pioggia e il Figini che spegne il motore della Volvo.
Si parte subito in salita,io sono ancora sofferente al costato per la caduta di domenica sul Bisbino e affronto i primi 2 km con il torace bendato come la mummia di Ramses ...poi devo chiedere ai compagni di fermarsi.. devo togliere il bendaggio...fatico a respirare regolarmente..forse ho esagerato e ho stretto troppo.Ripartiamo e la respirazione migliora, ma ben presto mi rendo conto di non essere nella mia giornata migliore, arranco dietro Luca e Superotto ,qualche metro dietro,.. ma dietro!!!Mi consolo pensando che il tracciato sara' pedalabile come sembrerebbe dalla descrizione fattaci da Superotto (alla sua seconda uscita da queste parti) ma mi sbaglio.Anche se la prima parte di salita è su asfalto si tratta di una salita abbastanza impegnativa,la salita diventa veramente dura quando poco dopo Piandera quando iniziamo il tratto fuoristrada che ci portera' in vetta a San Lucio.Sono circa 8 km sterrati molto impegnativi, con una prima parte che non da respiro, sale ,sale, sale, senza un attimo di respiro;in alcuni punti barcollo ....mi sento come Dorando Petri alle Olimpiadi di Londra del 1928 ...mi devo fermare varie volte a rifocillarmi e a rifiatare, il percorso non ammette pause,tanto è vero che il Figini esclama "..ma non è che la Val Colla si chiama cosi' perche' il terreno e appiccicoso per le ruote delle bici..."in effetti abbiamo tutti e tre la stessa sensazione di avere le ruote come frenate dal fanghino che troviamo lungo il sentiero...le gambe iniziano a farsi pesanti ,poi verso la parte finale la pendenza si attenua alternado piccoli strappi a pezzi in falsopiano dove, perlomeno, si puo' recuperare forza e fiato,in quel punto Superotto parte in fuga e non lo rivediamo che 10 minuti dopo quando ci aspetta gongolante ai piedi dell'ultimo strappo per San Lucio.Gli ultimi 800 mt dobbiamo farli spingendo le bici, la pendenza è esagerata e difficilmente pedalabile, dopo tre giorni di pioggia la strada e' inzuppata e il terreno non molto compatto.Superata questa ultima asperita' finalmente arriviamo in vetta proprio mentre il sole ci abbandona per 45 minuti.Ci fermiamo al rifugio posto in territorio italiano subito dietro la chiesetta di San Lucio e dopo esserci cambiati ci beviamo una buona tazza di tea caldo con qualche fetta di torta;dal rifugio possiamo ammirare i Denti della Vecchia,una formazione calcarea che domina il paesaggio e che costituisce le piccole dolomiti ticinesi.Ci troviamo in una posizione baricentrica da un lato, quello svizzero, la Val Colla,dal lato italiano la Val Cavargna, in mezzo San Lucio." La leggenda racconta che un giovane casaro di nome Lucio lavorava sugli alpi tra la Val Cavargna e la Val Colla. Era un ragazzo caritatevole: appena poteva regalava ai poveri qualche pezzo di formaggio. Questo faceva arrabbiare moltissimo il suo padrone che un giorno, persa la pazienza, lo scacciò; da quel momento il suo alpe andò in rovina. Lucio venne assunto da un nuovo padrone a cui portò "la benedizione di Dio": il bestiame si moltiplicò, l'alpe divenne prospera e il formaggio fu prodotto in grande quantità. Il primo padrone di Lucio, invidioso per questa situazione, lo assalì e lo trafisse con un pugnale, uccidendolo. Ecco perché san Lucio viene ricordato come martire..."(dalla scheda eleborata dai ragazzi della scuola media di Tesserete)
Ripartiamo da San Lucio dopo qualche foto e ci avventuriamo lungo un sentiero che non risponde precisamente alle caratteristiche descritte negli appunti di Superotto.Dopo pochi minuti ci troviamo di fronte ad un enorme toro che pascola lungo il nostro percorso, che, sfortunatamente, è anche il Suo percorso...rallentiamo il passo per capire di cosa si tratti...per il Figini da lontano è una mucca...gli faccio notare che quelle due "cose" che sballonzolano non sono propriamente delle mammelle ma qualcos'altro...non bastasse non ho mai visto mucche con l' anello al naso ......il piccolo problema è che quella montagna di bistecche ci ha visti e punta verso di noi...il Figini è abbastanza preoccupato...è l'unico ad indossare una sfavillante maglietta rossa :-)))) io penso ad un disperato piano di difesa..."se si avvicina ancora un po' ci mettiamo in cerchio e a turno gli lanciamo addosso le bici...."il piano mi sembra ben orchestrato ma fortunatamente è un falso allarme, il bestione ci passa vicino e dopo averci squadrato decide che non siamo i suoi tipi e si allontana nella direzione del resto della mandria..TIRIAMO IL FIATO!!!!
Riprendiamo la marcia e dopo tanto camminare in costa alla montagna finalmente ritroviamo il sentiero che porta a Cimadera (1100 mt) la discesa è molto divertente su una mulattiera non eccessivamente impegnativa.Raggiunta Cimadera le istruzioni di Superotto ci portano ad affrontare una parte di percorso che avremmo decisamente evitato dato che il percorso si snoda all'interno del bosco ma è quasi tutto da fare a piedi.Finalmente ritroviamo la strada secondaria che porta alla discesa per Sonvico dove arriviamo alle 14,15.Concludendo:la parte ascensionale è stata bella e molto dura,in vetta si gode un panorama molto bello con la possibilita' in giornate terse di ammirare anche il massiccio del Rosa,la discesa ci ha un po deluso, il sentiero scelto ,pur in presenza di ottima segnaletica (in questo i ticinesi sono imbattibili) non era chiaramente intuibile e abbiamo perso molto tempo.Da perfezionare la seconda parte.

domenica 27 maggio 2007

Mendrisio (328 mt) - Alpe Bonello (1115 mt) -Bisbino (1325 mt) -Mendrisio

Oggi 27 Maggio con Luca abbiamo deciso di affrontare questa impegnativa uscita,per me non era la prima volta, gia' lo scorso mese di Aprile con il mitico Superotto avevo affrontato questo impegnativo percorso.Con Luca avevamo provato ad arrivare all'Alpe Bonello nello scorso mese di Giugno ma raggiunta l'Alpe non eravamo riusciti a trovare il sentiero che portava all'Alpe Prabello ed eravamo ridiscesi ad Erbonne.Sveglia alle 6,45, sms di conferma, e alle 7,30 si parte per Mendrisio,il cielo a Limido è parzialmente sereno ma in lontananza verso la Svizzera sembra gravido di pioggia.Decidiamo comunque di partire ,arriviamo a Mendrisio alle 8,00 e alle 8,05 inforchiamo le bici e iniziamo a risalire la Valle di Muggio con passo regolare,sappiamo che ci aspetta una giornata molto dura e cerchiamo di risparmiare le forze. Alle 9,00 siamo a Cabbio dove inizia la parte piu' impegnativa del percorso,la salita all'Alpe Bonello.Con il buon Fiji (Luca) arrivati nella piazza della chiesa (dopo un ripidissimo tornante) affrontiamo quello che il Fiji ha ribattezzato l'Orco....il primo tratto di strada che uscendo dal paese porta all'interno del bosco,così facendo ci immettiamo nel percorso della Generosobikemarathon che proprio oggi e' in calendario!!!!(non lo sapevamo).Iniziamo ad affrontare la salita e vediamo che davanti e dietro di noi altri bikers sono lungo il percorso...siamo preoccupati di non intralciare chi gareggia ma scopriamo dopo poco che andiamo ad un ritmo discreto,riprendiamo dei ragazzi davanti a noi e miracolosamente riusciamo a superare la parte piu' difficile senza doverci fermare a rifiatare!!! Il piu' soddisfatto sono io dato che lo scorso anno questo pezzo lo avevo praticamente fatto a piedi e anche il mese scorso mi ero dovuto fermare tre volte per riposare.Con fatica arriviamo al Bonello,sono le 10,00 . Lasciamo il percorso della Marathon e per circa venti minuti spingiamo le bici in cima alla montagna (non è ciclabile) per poter puntare alla prossima meta l'Alpe Prabello (scopriamo poi che un secondo sentiero ci avrebbe potuto far giungere a destinazione senza spingere venti minuti...acc....dannaz... malediz.....).Arrivati all'Alpe Prabello facciamo una breve sosta, ci cambiamo (siamo fradici di sudore) e belli asciutti ripartiamo in direzione Rifugio Binate(vd foto) rimettendoci nel percorso della Marathon.Dopo qualche duro chilometro di salita alternato a discese molto tecniche succede il primo imprevisto della giornata,per evitare di tamponare il sottoscritto il buon Fiji cade in un cespuglio di ortiche...ne esce malissimo..la gamba destra è completamente colpita ..anche sotto i calzoncini l'irritazione ha colpito il poveruomo che per tutto il resto della pedalata dovra' convivere con il fastidiosissimo prurito.Raggiunto il Rifugio Binate senza sostare, proseguiamo per il Bisbino;ci fermiamo invece al Rifugio Murelli dove il mese scorso mi fermai con Superotto (che si mangio' una polentona con osso buco di difficile digeribilita') e scattiamo alcune foto del primo bacino del Lario,ci troviamo all'incirca sopra Moltrasio ed il paesaggio è veramente molto bello.(vd foto) Ripartiamo per l'ultima ascesa della giornata,il Monte Bisbino che raggiungiamo dopo aver toccato anche il Rifugio Bugone .L'ultimo pezzo fino al Bisbino alterna, dopo una parte in piano, delle divertentissime discese a strappi veramente duri che ci obbligano a scendere e a spingere le bici.Ormai la stanchezza si fa sentire i km percorsi sono ormai una trentina quasi tutti in salita e con un terreno fangosissimo per la pioggia scesa nei giorni precedenti, finalmente iniziamo la discesa dal Bisbino che risulta divertente nella sua prima parte fino a Caneggio per poi diventare molto tecnica nella parte successiva,talmente tecnica che prima io faccio un volo di 360° con atterraggio sulla roccia(costole dx doloranti) e poco dopo anche il buon Luca, che aveva appena terminato di ridere alle mie doloranti spalle,cade malamente danneggiando la sua preziosa Cannondale. Adesso ne abbiamo abbastanza di questo budello di radici e roccia e decidiamo di lasciare il percorso della marathon e ,leccandoci le ferite, seguiamo un percorso alternativo,molto alternativo,forse troppo dato che ci troviamo poco dopo a Vacallo dietro il Serfontana e caz..... siamo ormai cotti il temporale si avvicina minaccioso e dobbiamo risalire da Chiasso a Mendrisio...la sequela di parolacce ha inizio.. dopo altri venti minuti di duro pedalare, allo scoccare delle 13,10 entriamo in Mendrisio accolti dalla prima pioggia, arrivati alla macchina abbiamo giusto il tempo di caricare le bici infangatissime sul tetto della povera Volvo del Fiji che si scatena il diluvio.
Concludendo 46 km - 5 ore - ammaccature assortite - dislivello 1475 mt - pendenza massima salita 12% (Cabbio- Alpe Bonello) pendenza massima discesa 25% (discesa dal Bisbino) -

domenica 20 maggio 2007

Ritorno al Venini


Oggi 20.05.2007 sono ritornato al Rifugio Venini con l'amico Luca,ho approfittato della bella giornata per rifarmi il percorso di domenica scorsa,parzialmente rovinato dal tempo incerto.
Oggi giornata splendida,solo una leggera foschia.In vetta abbiamo incontrato Tita che si è unito a noi per la pedalata in costa e per la successiva discesa via Ponna.Ne è valsa ancora la pena lo spettacolo merita ogni goccia di sudore spesa per arrivarci.

martedì 15 maggio 2007

San Fedele Intelvi (780 mt) - Rifugio Venini (1576 mt)


Domenica 13 Maggio 2007 con il fido amico Superotto abbiamo portato a termine la piu' bella pedalata degli ultimi mesi.Partenza alle ore 10,00 dalla piazza principale di S.Fedele,seguiamo le indicazioni per Pigra e dopo poche pedalate si incomincia a salire,la pendenza non è esagerata e usciti dal paese la strada per Pigra è una piacevole sorpresa,poche auto (complice il tempo incerto) e poca pendenza!!!!Poco prima di entrare nel centro storico di Pigra sulla sinistra inizia in salita una strada abbastanza stretta,è la Via Militare (è infatti la strada percorsa dalle truppe italiane che si recavano alla linea Cadorna durante la prima guerra mondiale) porta al Rifugio Boffalora.Affrontiamo la salita a ritmo costante (Superotto potrebbe salire a ritmo piu' sostenuto ma preferisce farmi compagnia avendo notato che sto sudando come un maialino sulla brace..),passate le ultime case la strada si restringe ulteriormente ma si sale tranquilli,solo qualche vecchietto in ape che ci sgasa in faccia e poche auto che salgono.
Arrivati in prossimita' dell'Alpe di Colonno ci troviamo immersi nella nebbia,non fa freddo ma pedaliamo in mezzo alle nuvole,piccola sosta per mangiare una barretta e si riparte in direzione Boffalora,adesso la strada sale ma ci sono lunghi tratti in pianura o falsopiano,l'ultimo tratto è addirittura in discesa.Arrivati al Rifugio Boffalora(1252 mt) ci troviamo davanti ad un trivio,la strada per il Rifugio Venini è quella in mezzo....l'unica che sale...
La salita è impegnativa ma fattibilissima anche da chi, come me, non è proprio un fulmine in salita.Superotto procede tranquillo,forse non suda nemmeno,ha addirittura il fiato per parlare,io rispondo a monosillabi di fiato ne ho poco!!Dopo un paio di tornanti si arriva all' Alpe di Ossuccio dove a dominare sono le capre e le galline che girovagano per strada,si sale ancora,il panorama sembra promettere una splendida vista ma la foschia ci impedisce di apprezzare appieno il panorama.Continuando a pedalare si raggiunge l'Alpe di Lenno (anche qui dominano le capre),la salita adesso è meno dura ma costante,indossiamo il kway,nei punti esposti il vento è freddo e fastidioso .La strada adesso sale ma è forse piu' un falsopiano che una vera e propria salita,dopo poco si arriva al Rifugio Venini.Lasciamo le bici entriamo ci asciughiamo e cambiamo e poi ...davanti al caminetto a scaldarci!Dopo un frugale pasto a base di zuppa di cereali formaggino fresco dell'alpe con verdure e crostata di fragole si riparte non prima di aver scattato qualche foto ricordo.Si riparte lungo la linea Cadorna (postazioni militari)in direzione Alpe di Mezzegra ,il terreno è pianeggiante si pedala in costa lo spettacolo è fantastico,il Lario è sotto di noi il sentiero corre sul ciglio di una costiera scoscesa,le vertigini fanno capolino. Giunti all'Alpe di Mezzegra veniamo accolti dal sole,piccola sosta qualche foto e poi si torna verso il Venini.Inizia la discesa che seguendo la strada gia' fatta per salire ci riporta al Rifugio Boffalora,da li prendiamo la strada per l'Alpe di Ponna dove giungiamo dopo 20 minuti di leggera discesa.Giunti al termine della strada dell'Alpe seguiamo il cartello per Como la strada è molto simile alla Valle di Muggio si scende in alcuni punti anche con una discreta velocita' poi arrivati a Laino leggero falsopiano fino a San Fedele dove arriviamo poco dopo.Totale 43 km di pedalata divertente mai eccessivamente dura con uno spettacolare vista sul Lago di Como peccato per la giornata coperta che ci ha privati di una vista ancor piu' spettacolare dei monti prealpini e alpini ma...poco male entro un mese lo rifacciamo in pieno sole!!
(quanto prima inseriro' tracciato GPS)