domenica 24 giugno 2007

Garzeno (662 mt) - Rifugio San Jorio (1950 mt)



Sabato 23 Giugno 2007 ci ritroviamo al punto di partenza in tre:io e Paolo giunti sul posto insieme dopo un oretta di macchina e Ricky 64 che invece ha pernottato a Domaso nella sua roulotte.La giornata è splendida ed il ritrovo a Garzeno ci regala subito una splendida vista dell'alto lago di Como.La meta di oggi e' il Rifugio San Jorio una ex postazione della Guardia di Finanza dismessa dal 1976 che si trova proprio sul confine italo svizzero posto al Passo San Jorio (2014 mt).Il passo era molto frequentato nei secoli scorsi, da qui passavano i muli carichi della seta prodotta a Como e diretta in Germania e la strada inversa veniva fatta dal materiale di ferro della Val Morobbia che veniva utilizzato nelle officine di Dongo.
Il nome dovrebbe derivare da quello del santo eremita a cui è dedicata la chiesetta che sorge poco più in alto.L'idea di questo bellissimo giro è venuta a Ricky64 grande conoscitore di queste zone '...prima della fine di luglio dobbiamo andare a San Jorio ..il giro piu' impegnativo dell'alto Lario....' la mia adesione è immediata..una controllatina in internet e la conferma che si tratta di uno dei percorsi fisicamente piu' impegnativi della nostra zona ma anche di uno dei piu' belli per quanto riguarda il paesaggio.
Partiamo con un ritmo discreto da Garzeno non prima di aver recuperato una bottiglietta di acqua per il buon Ricky64 che ha dimenticato le borracce...(di integratori neanche a parlarne con la vecchietta che gestisce il negozietto in Piazza della Chiesa);dopo uno dei primi tornanti sulla destra un cartello indica la deviazione per la chiesetta di Sant'Anna,la bocchetta di Germasino e il Passo San Jorio.Si pedala su strada asfaltata tra i castagni,il traffico e' tendente a zero ed il clima è ideale,riusciamo a salire facilmente chiaccherando (cosa non sempre possibile....a parte per Luca Fiji ,oggi assente, che parla sempre..).
Stiamo gia' pregustando il nostro arrivo al Rifugio,in particolare Ricky64 si lascia scappare un "..quando arriviamo mi mangio un bel piatto di pizzoccheri...", e mentre io sto per rispondere che data la mia semi-dieta preferirei mangiare la crostata con una bella tazza di the caldo,interviene Paolo che mi precede con un secco "......tu il the lo bevi a Londra!!....." la frase storica di questa giornata.Arrivati a 1200 mt termina la strada asfaltata ed incomincia lo sterrato (dove troviamo anche residui di neve scesa nei giorni scorsi),dapprima in leggero falsopiano,poi le pendenze incominciano ad aumentare,stiamo risalendo il versante nord del Motto di Paraone (1809 mt), tant'è che i miei due compagni di pedalata mi staccano di qualche centinaio di metri,io preferisco mantenere il mio ritmo non conosco bene il percorso ma so che la parte finale è molto dura e non vorrei trovarmi svuotato di energie nel punto piu' impegnativo.Fortunatamente la pendenza diminuisce,manca poco al Rifugio Giovo e mentre pedalo in falsopiano in mezzo ad una bellissima vallata in una giornata di sole penso alla bellezza di questi posti così vicini a casa e fino ad oggi sconosciuti. (grazie vecchio Ricky64!!!!)
Ritrovo Ricky64 e Paolo (che oggi indossa la mitica maglia rosa) che si dissetano ad un fontanile subito dopo il Rifugio Giovo,con loro un altro biker piu' o meno della ns eta' che ci illustra il paesaggio e con il quale chiaccheriamo qualche minuto.Da dove ci troviamo possiamo in lontananza vedere la meta del nostro viaggio,il Rifugio San Jorio! E' lassu' e la strada che manca fa abbastanza impressione...non è proprio in piano!!!
Si riparte ed è subito dura la salitella che poi spiana permettendoci di respirare per un pezzetto, poi pero' non si scherza piu' ,si sale costantemente su un terreno che alterna tratti di sterrato a tratti in lastricato,piu' ci avviciniamo alla meta e piu' la strada sale;io mi devo fermare un paio di volte a rifiatare,Ricky e Paolo procedono appaiati piu' avanti.Alla mia seconda sosta vengo raggiunto dal biker incontrato poco prima con il quale affronto l'ultimo strappo, il piu' duro in assoluto,mi concentro sulla sua ruota posteriore e pedalo stringendo i denti per non staccarmi,siamo sull'ultima rampa,verrebbe voglia di scendere ma prima una sbandata del mio compagno di salita mi costringe a superarlo per non cadere e poi vedo che in cima Ricky64 e Paolo mi stanno aspettando ..mi incoraggiano a non mollare, manca poco, devo farcela....aumento ancora.. stringo i denti e raggiungo la meta proprio mentre Ricky64 si diverte a filmare il mio sofferto sprint finale...finalmente il San Jorio è stato raggiunto.
Dopo esserci cambiati,Giorgio uno dei volontari di Operazione Mato Grosso che gestisce il rifugio (i cui introiti vengono inviati a P.Ugo De Censi in Chacas per la costruzione di un Ospedale ) ci accompagna a vedere il Passo di San Jorio che dista poche centinaia di metri dal Rifugio.
La vista che si gode da qui è notevole, siamo ai piedi della pietra confinale italo-svizzera, davanti a noi la piana di Magadino e Locarno sulle rive del Verbano, tutto attorno le Alpi;sotto di noi nella prima parte della vallata le tane delle marmotte dalle quali fanno capolino un paio di esemplari che intravediamo da lontano,saliamo poi poco piu' su alla Chiesetta dedicata a San Jorio l'eremita dove scattiamo qualche foto per poi ridiscendere al Rifugio.E' ora di rifocillarsi ,ci sediamo a tavola e mentre la ragazza ci chiede se i pizzoccheri vanno a bene per tutti io sono tentato di prendere la torta (mentre la ragazza mi guarda male ) mi tornano in mente le parole di Paolo che unite alla caraffa di fresco vino rosso mi portano ad un crollo psicologico.......cedo.. e ...ordino anche io i pizzoccheri ...per la gioia dei commensali...e della ragazza che con un sorriso mi fa capire che ho fatto la scelta migliore...ci buttiamo sui pizzocheri ...mangio ma ad ogni boccone il fantasma di Kikko54 non smette di tormentarmi!! (la storia di Kikko54 è conosciuta solo da pochi eletti)
La discesa viene affrontata dal gruppo con molta attenzione,ridiscesi al Rifugio Giovo chiediamo lumi sullo stato del sentiro che vorremmo fare,abbiamo due alternative,una conosciuta da Ricky64 e l'altra riportata un po da tutti i bikers.Decidiamo per quest'ultima una discesa lungo una vecchia strada militare che porta a Brenzeglio,il fondo è molto sconnesso con parecchie pietre, la concentrazione è al massimo basta poco e sei per terra e se cadi sulle pietre aguzze che sono disseminate lungo il percorso i danni possono essere seri.Finalmente giunti a Premadada il sentiero diventa facile e divertentissimo fino a Garzeno la nostra base,ancora qualche foto e poi mentre io e Paolo ripartiamo per la Bassa il buon Ricky64 si gode la discesa fino a Dongo in un bellissimo pomeriggio di sole.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao sono kikko54
vorrei delle spiegazioni!
nn sono un fantasma...primo!
e la mia storia te la posso anke raccontare...ma nn è niente di che, ti assicuro, alla prima occasione
fam savè
ciauz
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