domenica 24 giugno 2007
Garzeno (662 mt) - Rifugio San Jorio (1950 mt)
Sabato 23 Giugno 2007 ci ritroviamo al punto di partenza in tre:io e Paolo giunti sul posto insieme dopo un oretta di macchina e Ricky 64 che invece ha pernottato a Domaso nella sua roulotte.La giornata è splendida ed il ritrovo a Garzeno ci regala subito una splendida vista dell'alto lago di Como.La meta di oggi e' il Rifugio San Jorio una ex postazione della Guardia di Finanza dismessa dal 1976 che si trova proprio sul confine italo svizzero posto al Passo San Jorio (2014 mt).Il passo era molto frequentato nei secoli scorsi, da qui passavano i muli carichi della seta prodotta a Como e diretta in Germania e la strada inversa veniva fatta dal materiale di ferro della Val Morobbia che veniva utilizzato nelle officine di Dongo.
Il nome dovrebbe derivare da quello del santo eremita a cui è dedicata la chiesetta che sorge poco più in alto.L'idea di questo bellissimo giro è venuta a Ricky64 grande conoscitore di queste zone '...prima della fine di luglio dobbiamo andare a San Jorio ..il giro piu' impegnativo dell'alto Lario....' la mia adesione è immediata..una controllatina in internet e la conferma che si tratta di uno dei percorsi fisicamente piu' impegnativi della nostra zona ma anche di uno dei piu' belli per quanto riguarda il paesaggio.
Partiamo con un ritmo discreto da Garzeno non prima di aver recuperato una bottiglietta di acqua per il buon Ricky64 che ha dimenticato le borracce...(di integratori neanche a parlarne con la vecchietta che gestisce il negozietto in Piazza della Chiesa);dopo uno dei primi tornanti sulla destra un cartello indica la deviazione per la chiesetta di Sant'Anna,la bocchetta di Germasino e il Passo San Jorio.Si pedala su strada asfaltata tra i castagni,il traffico e' tendente a zero ed il clima è ideale,riusciamo a salire facilmente chiaccherando (cosa non sempre possibile....a parte per Luca Fiji ,oggi assente, che parla sempre..).
Stiamo gia' pregustando il nostro arrivo al Rifugio,in particolare Ricky64 si lascia scappare un "..quando arriviamo mi mangio un bel piatto di pizzoccheri...", e mentre io sto per rispondere che data la mia semi-dieta preferirei mangiare la crostata con una bella tazza di the caldo,interviene Paolo che mi precede con un secco "......tu il the lo bevi a Londra!!....." la frase storica di questa giornata.Arrivati a 1200 mt termina la strada asfaltata ed incomincia lo sterrato (dove troviamo anche residui di neve scesa nei giorni scorsi),dapprima in leggero falsopiano,poi le pendenze incominciano ad aumentare,stiamo risalendo il versante nord del Motto di Paraone (1809 mt), tant'è che i miei due compagni di pedalata mi staccano di qualche centinaio di metri,io preferisco mantenere il mio ritmo non conosco bene il percorso ma so che la parte finale è molto dura e non vorrei trovarmi svuotato di energie nel punto piu' impegnativo.Fortunatamente la pendenza diminuisce,manca poco al Rifugio Giovo e mentre pedalo in falsopiano in mezzo ad una bellissima vallata in una giornata di sole penso alla bellezza di questi posti così vicini a casa e fino ad oggi sconosciuti. (grazie vecchio Ricky64!!!!)
Ritrovo Ricky64 e Paolo (che oggi indossa la mitica maglia rosa) che si dissetano ad un fontanile subito dopo il Rifugio Giovo,con loro un altro biker piu' o meno della ns eta' che ci illustra il paesaggio e con il quale chiaccheriamo qualche minuto.Da dove ci troviamo possiamo in lontananza vedere la meta del nostro viaggio,il Rifugio San Jorio! E' lassu' e la strada che manca fa abbastanza impressione...non è proprio in piano!!!
Si riparte ed è subito dura la salitella che poi spiana permettendoci di respirare per un pezzetto, poi pero' non si scherza piu' ,si sale costantemente su un terreno che alterna tratti di sterrato a tratti in lastricato,piu' ci avviciniamo alla meta e piu' la strada sale;io mi devo fermare un paio di volte a rifiatare,Ricky e Paolo procedono appaiati piu' avanti.Alla mia seconda sosta vengo raggiunto dal biker incontrato poco prima con il quale affronto l'ultimo strappo, il piu' duro in assoluto,mi concentro sulla sua ruota posteriore e pedalo stringendo i denti per non staccarmi,siamo sull'ultima rampa,verrebbe voglia di scendere ma prima una sbandata del mio compagno di salita mi costringe a superarlo per non cadere e poi vedo che in cima Ricky64 e Paolo mi stanno aspettando ..mi incoraggiano a non mollare, manca poco, devo farcela....aumento ancora.. stringo i denti e raggiungo la meta proprio mentre Ricky64 si diverte a filmare il mio sofferto sprint finale...finalmente il San Jorio è stato raggiunto.
Dopo esserci cambiati,Giorgio uno dei volontari di Operazione Mato Grosso che gestisce il rifugio (i cui introiti vengono inviati a P.Ugo De Censi in Chacas per la costruzione di un Ospedale ) ci accompagna a vedere il Passo di San Jorio che dista poche centinaia di metri dal Rifugio.
La vista che si gode da qui è notevole, siamo ai piedi della pietra confinale italo-svizzera, davanti a noi la piana di Magadino e Locarno sulle rive del Verbano, tutto attorno le Alpi;sotto di noi nella prima parte della vallata le tane delle marmotte dalle quali fanno capolino un paio di esemplari che intravediamo da lontano,saliamo poi poco piu' su alla Chiesetta dedicata a San Jorio l'eremita dove scattiamo qualche foto per poi ridiscendere al Rifugio.E' ora di rifocillarsi ,ci sediamo a tavola e mentre la ragazza ci chiede se i pizzoccheri vanno a bene per tutti io sono tentato di prendere la torta (mentre la ragazza mi guarda male ) mi tornano in mente le parole di Paolo che unite alla caraffa di fresco vino rosso mi portano ad un crollo psicologico.......cedo.. e ...ordino anche io i pizzoccheri ...per la gioia dei commensali...e della ragazza che con un sorriso mi fa capire che ho fatto la scelta migliore...ci buttiamo sui pizzocheri ...mangio ma ad ogni boccone il fantasma di Kikko54 non smette di tormentarmi!! (la storia di Kikko54 è conosciuta solo da pochi eletti)
La discesa viene affrontata dal gruppo con molta attenzione,ridiscesi al Rifugio Giovo chiediamo lumi sullo stato del sentiro che vorremmo fare,abbiamo due alternative,una conosciuta da Ricky64 e l'altra riportata un po da tutti i bikers.Decidiamo per quest'ultima una discesa lungo una vecchia strada militare che porta a Brenzeglio,il fondo è molto sconnesso con parecchie pietre, la concentrazione è al massimo basta poco e sei per terra e se cadi sulle pietre aguzze che sono disseminate lungo il percorso i danni possono essere seri.Finalmente giunti a Premadada il sentiero diventa facile e divertentissimo fino a Garzeno la nostra base,ancora qualche foto e poi mentre io e Paolo ripartiamo per la Bassa il buon Ricky64 si gode la discesa fino a Dongo in un bellissimo pomeriggio di sole.
domenica 17 giugno 2007
Tesserete - Monte Bar - Piandanazzo (solitaria)
Stamattina uscita solitaria, per diversi motivi i miei compagni di uscite sono impossibilitati ad uscire, ed allora decido di rifarmi il giro di domenica scorsa.Parto da casa alle 7,30 ed alle 8,15 sono a Tesserete scarico la bici mi preparo e mentre indosso le scarpe penso a tutta quella salita che mi aspetta per arrivare alla cima del Monte Bar,per un momento mi do del matto...sono solo ...non potevo scegliere qualcosa di meno impegnativo?Ho anche i 50 km di ieri con Lambo nelle gambe ed è questa l'unica vera preoccupazione....spero di non aver sopravvalutato la mia attuale forma fisica ( 4 uscita settimanale....di cui 3 in salita....) !!Parto a ritmo moderato ed è il ritmo che terro' per tutta la ascesa ....su il piccolino e via si inizia a salire;il sole è dietro i nuvoloni il che non guasta dato che gia' cosi' sudo che è un piacere...nulla possono le fascette tergisudore dei miei superocchiali presi in Austria 2 anni fa..mi sa tanto che per la prossima volta mi dotero' di fascetta alla Bjorn Borg...(non c'e' niente di peggio mentre pedali in salita che il sudore che ti cola negli occhi con relativo bruciore...).Sono 2 ore e 25 minuti di grande fatica,il sole va e viene ma per lo piu' va,io mi auguro solo che ci sia in vetta dato che il mio secondo obiettivo di giornata è quello di fare qualche foto per il blog visto che domenica la foschia lo ha impedito,mi fermo 4 volte per mangiare e bere e per farmi uno shampoo con acqua di montagna (gelida..speriamo per la cervicale...) subito dopo la sbarra che delimita la parte piu' panoramica del percorso come off limits alle auto.Oggi meno escursionisti rispetto a domenica i biker sono quasi tutti di lingua tedesca e ne approfitto per sfoggiare il mio tedesco maccheronico (pochi vocaboli pronunciati male) saluto con il classico "guten morgen" e vedo che stupiti mi sorridono a 32 denti....spero di trovarne uno che vada piu' lento di me ma niente sembrano bionici...fa nagott...procedo con il mio ritmo e pochi km dopo vedo il gruppo dei bionici fermi a rifiatare...li passo e risfodero il mio guten morgen :-)) .Passata l' Alpe Rampiago (dove mi fermo a scattare un paio di foto) la salita diventa meno dura, per poi riprendere una discreta pendenza fino alla scritta su asfalto che segnala l'ultimo dei 14 km,sono quasi arrivato, fa abbastanza freddo ,il sole se ne è andato e pedalo in una coltre di nubi,sento il sudore che mi si gela addosso ma decido di non fermarmi per coprirmi anzi cerco di aumentare il ritmo per arrivare quanto prima al rifugio dove giungo quasi alle 11,00. Dopo essermi cambiato le magliette e rifocillato (10 min) riparto in direzione Piandanazzo, l'obiettivo è (seguendo la traccia che ho scaricato per il Garmin) verificare se esiste una discesa meno tecnica di quella affrontata domenica,ma una volta giunto in prossimita' del bivio da cui inizia la discesa scopro che è la stessa discesa di domenica per cui decido di fare dietrofront e di ritornare al rifugio.(sono solo e una caduta lungo quella discesa non me la posso permettere) Decido così di scendere lungo la stessa strada affrontata in salita,ed è una bella idea, dato che la discesa ripida e su asfalto si rivela anche divertente.Raggiungo Tesserete una trentina di minuti dopo stanco ma soddisfatto,anche oggi la vetta è stata raggiunta...esserci riuscito pedalando da solo aggiunge un granello di soddisfazione in piu'.Hasta la vista e ...alla prossima!!
sabato 16 giugno 2007
Mendrisio (328 mt) - Scudellate (904 mt)-Erbonne (940 mt)-Mendrisio
E' la nostra ormai classica uscita questo giro che da Mendrisio risalendo la Valle di Muggio ci porta ad Erbonne prima e a Lanzo d'Intelvi poi ,per ridiscendere al punto di partenza attraverso la Valmara.Eravamo stamattina solo io e Lambo dato che il grosso del gruppo (Luca-Ricky 64 - Paolo)era impegnato nella piu' impegnativa e gratificante passeggiata in Val Viola mentre Superotto era in volo per il sole di Pantelleria.Partenza alle ore 8,30 dalla stazione di Mendrisio e si incomincia a salire.Oggi con Lambo il ritmo che riusciamo a tenere è discreto, si pedala abbastanza agevolmente,l'aria dopo le abbondanti piogge dei giorni scorsi è frizzante e in alcuni punti all'ombra fa quasi freschino.Arrivati ai piedi dello strappo per Scudellate mentre consulto il Garmin assisto allo scatto del Lambo....pochi secondi ed è gia' imprendibile...(per fortuna che mi aveva cazziato perche' secondo lui facevo un andatura troppo forte nei km precedenti!!!).....lo rivedo all'ultimo tornante prima del paese che si riassesta il completino.Decidiamo quindi di non procedere verso Bellavista ma di percorrere il classico percorso partorito dalla mente di Superotto,passaggio in Italia ad Erbonne con sosta all'Osteria della vecchia spennaciclisti/turisti
e dopo un fastcaffe'+crostata si riparte destinazione Casasco Intelvi.Questo tratto è quasi del tutto in discesa con alcuni punti panoramici sul Lario davvero notevoli.Arrivati a Casasco si risale per circa un km verso Pellio dove, girando a sinistra, si lascia la strada della Valle per deviare su una strada secondaria che faticosamente (salita) ci porta sino a Lanzo d'Intelvi transitando nei pressi del Pian delle Noci dinanzi al Golf Club.Da li si inizia la lunghisima discesa che porta in Svizzera attraverso la Valmara.Giunti a Capolago si punta a sud direzione Mendrisio dove ci aspetta l'arrivo.Questa parte del percorso è teoricamente facile essendo completamente pianeggiante ad esclusione di alcuni pezzi in falsopiano che diventano duretti dopo due ore di salite alle spalle,ma oggi mi sembrava di andare bene anche qui con Lambo che chiacchera amabilmente ...quando...sento il tipico rumore del cambio alle mie spalle ...pochi secondi ed ecco che due energumeni in bici da corsa mi superano di slancio...uno è veramente enorme, parecchio sovrappeso, con la tipica pedalata a ginocchia in fuori dei cumenda in gita di piacere...peccato che mi /ci passano a velocita' doppia...allargo le braccia sconsolato,Lambo ride di gusto...mesi e mesi di fatica per essere superati cosi' dal fratello siamese di Galeazzi..è troppo ....fortunatamente il mio/nostro morale viene risollevato dalla vista in lontananza di una splendida pupona che ancheggiando si reca alla spiaggetta lungo il Ceresio....la superiamo e dopo esserci girati per un controllo piu' approfondito (8) ...proseguiamo rinfrancati fino all'arrivo.
domenica 10 giugno 2007
Tesserete (520 mt) - Monte Bar (1620 mt)
Seconda domenica consecutiva in Val Colla,dopo la salita a San Lucio della scorsa settimana,oggi siamo partiti alla volta di Tesserete grazioso paesino poco sopra Lugano; la meta è affascinante,arrivare alla Capanna del Monte Bar.Questa volta siamo in 4 al trio si è aggiunto Paolo il piu' forte scalatore della bassa brianza!!Ci sarebbe una quinta presenza la new entry del gruppo,lui il nuovo acquisto del sottoscritto....il Garmin...supertecnologia al servizio del ns gruppetto di amici. Parto confidando nel suo aiuto ai bivi sara' prezioso...ma non sono certissimo che funzionera' subito alla
perfezione per cui mi infilo il cartaceo..non si sa mai speriamo che non serva....ma diventera' prezioso (il cartaceo) perche',per un mio errore di caricamento del file del percorso, il Garmin fa scena muta o quasi!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Faccio sbagliare 2 volte strada ai miei amici, che con molta comprensione mi incoraggiano a non prendermela, tanto che dobbiamo chiedere lumi a 2 vegett (vecchietti) della Valle che ci rimettono in rotta.
Che esordio del ca..o , in pochi giorni non sono riuscito a capire tutto quello che c'era da capire sul funzionamento del giocattolino.(Tranquilli stasera grazie al forum di mtb ho risolto il problema... almeno lo spero) Il percorso si presenta subito abbastanza duro con salita media del 8% fino a Bidogno per poi incrementare ulteriormente la pendenza media fino al 12% di pendenza media nella parte che va da Borisio all'Alpe Rompiago poi la pendenza diminuisce leggermente ma nel frattempo siamo abbastanza cotti dalla fatica e soprattutto dal caldo umido che ci fa svuotare le borracce e che permette al sottoscritto di tornare a casa con 3 kg in meno...con sfondamento del muro degli 80 kg.....79,3!!! In compenso ci pensa il buon Paolo a rallegrare il gruppo con il racconto delle sue avventure semierotiche....,si ride sopportando meglio la fatica (io francamente fatico anche a ridere da quanto sono stanco) ..ormai la vetta è visibile la strada assomiglia allo Stelvio con ampi tornanti che riducono la pendenza quanto basta.Arriviamo in vetta alle 11,30 ci asciughiamo,cambiamo,beviamo un the con crostata (Paolo preferisce optare per salamino e birra..peccato che la birra sia calda!?!???!) Scattiamo poche foto data la foschia che impedisce una nitida vista del Ceresio a valle,peccato perche' quello che intravediamo appare come uno dei panorami piu' belli visti recentemente.Ripartiamo dopo circa 45 minuti in direzione Alpe Piandanazzo,sono solo 2km di distanza...è il tratto piu' divertente ..(per me).. leggera discesa su sterrato.Arrivati proseguiamo subito per la discesa verso Signora,avremmo 2/3 opzioni circa la difficolta' e probabilmente scegliamo la pista piu' tecnica (o la seconda) visto che dopo un primo tratto divertente(dove incontriamo dei ragazzi con i Lama al seguito) ci ritroviamo a scendere lungo un sentiero ripido e insidioso per le radici e le rocce.Non mi diverto un granchè,devo anzi fermarmi piu' volte ho le mani doloranti per il gran frenare (impossibile scendere altrimenti) anche gli altri sono piu' o meno nelle mie condizioni l'unico che sembra divertirsi molto è quel " selvatico " di Paolo che scende a rotta di collo sghignazzando!!Giungiamo finalmente a Signora dove ritroviamo l'asfalto ed incontriamo una deliziosa pulzella con carlino in grembo che dalla sue Mercedes Classe a ci indica la strada per tornare a Tesserete e..mentre Paolo per ricambiare la cortesia le si offre come cagnolino da compagnia.......noi ripartiamo in discesa verso l'arrivo ma dopo un curvone ci troviamo davanti una discreta salitina che ..zac...provoca un dolorosissimo crampo alla coscetta sx del sottoscritto che deve fermarsi qualche minuto per poi ripartire scortato dal fido Superotto.Finalmente la strada spiana per poi scendere in picchiata su Bidogno,Scareglia e Corticiasca e da li a Tesserete dove arriviamo stanchi ma soddisfatti ....e poi ..come dice il saggio.. "la compagnia è tutto con lei vai dove vuoi".......
perfezione per cui mi infilo il cartaceo..non si sa mai speriamo che non serva....ma diventera' prezioso (il cartaceo) perche',per un mio errore di caricamento del file del percorso, il Garmin fa scena muta o quasi!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Faccio sbagliare 2 volte strada ai miei amici, che con molta comprensione mi incoraggiano a non prendermela, tanto che dobbiamo chiedere lumi a 2 vegett (vecchietti) della Valle che ci rimettono in rotta.
Che esordio del ca..o , in pochi giorni non sono riuscito a capire tutto quello che c'era da capire sul funzionamento del giocattolino.(Tranquilli stasera grazie al forum di mtb ho risolto il problema... almeno lo spero) Il percorso si presenta subito abbastanza duro con salita media del 8% fino a Bidogno per poi incrementare ulteriormente la pendenza media fino al 12% di pendenza media nella parte che va da Borisio all'Alpe Rompiago poi la pendenza diminuisce leggermente ma nel frattempo siamo abbastanza cotti dalla fatica e soprattutto dal caldo umido che ci fa svuotare le borracce e che permette al sottoscritto di tornare a casa con 3 kg in meno...con sfondamento del muro degli 80 kg.....79,3!!! In compenso ci pensa il buon Paolo a rallegrare il gruppo con il racconto delle sue avventure semierotiche....,si ride sopportando meglio la fatica (io francamente fatico anche a ridere da quanto sono stanco) ..ormai la vetta è visibile la strada assomiglia allo Stelvio con ampi tornanti che riducono la pendenza quanto basta.Arriviamo in vetta alle 11,30 ci asciughiamo,cambiamo,beviamo un the con crostata (Paolo preferisce optare per salamino e birra..peccato che la birra sia calda!?!???!) Scattiamo poche foto data la foschia che impedisce una nitida vista del Ceresio a valle,peccato perche' quello che intravediamo appare come uno dei panorami piu' belli visti recentemente.Ripartiamo dopo circa 45 minuti in direzione Alpe Piandanazzo,sono solo 2km di distanza...è il tratto piu' divertente ..(per me).. leggera discesa su sterrato.Arrivati proseguiamo subito per la discesa verso Signora,avremmo 2/3 opzioni circa la difficolta' e probabilmente scegliamo la pista piu' tecnica (o la seconda) visto che dopo un primo tratto divertente(dove incontriamo dei ragazzi con i Lama al seguito) ci ritroviamo a scendere lungo un sentiero ripido e insidioso per le radici e le rocce.Non mi diverto un granchè,devo anzi fermarmi piu' volte ho le mani doloranti per il gran frenare (impossibile scendere altrimenti) anche gli altri sono piu' o meno nelle mie condizioni l'unico che sembra divertirsi molto è quel " selvatico " di Paolo che scende a rotta di collo sghignazzando!!Giungiamo finalmente a Signora dove ritroviamo l'asfalto ed incontriamo una deliziosa pulzella con carlino in grembo che dalla sue Mercedes Classe a ci indica la strada per tornare a Tesserete e..mentre Paolo per ricambiare la cortesia le si offre come cagnolino da compagnia.......noi ripartiamo in discesa verso l'arrivo ma dopo un curvone ci troviamo davanti una discreta salitina che ..zac...provoca un dolorosissimo crampo alla coscetta sx del sottoscritto che deve fermarsi qualche minuto per poi ripartire scortato dal fido Superotto.Finalmente la strada spiana per poi scendere in picchiata su Bidogno,Scareglia e Corticiasca e da li a Tesserete dove arriviamo stanchi ma soddisfatti ....e poi ..come dice il saggio.. "la compagnia è tutto con lei vai dove vuoi".......
domenica 3 giugno 2007
Sonvico (595 mt )- San Lucio (1542 mt) - Cimadera (1100 mt) - Sonvico
Audere est facere è il motto del Tottenham Hotspur squadra londinese di Premier League,ed e'anche il motto che ha caratterizzato questa uscita domenicale...dovevamo essere in 6 ma ....ci abbiamo creduto solo in 3 ...e siamo stati premiati da una bella giornata senza pioggia.
Partenza da Limido alle 7,15 con cielo nuvoloso ma io e il Figini siamo tranquilli tutti i meteo parlano chiaro la giornata si preannuncia piuttosto bella,carichiamo Superotto ad Appiano e mentre ci avvicianiamo ad Oltrona arriva il solito sms di disdetta...l'altro 50% della compagnia è tornato a letto per paura di prendere l'acqua!! Pazienza ci dispiace..per loro;noi procediamo e alle 8,30 posteggiamo a Sonvico bellissimo paesino sopra Lugano proprio mentre il sole appare e le ultime gocce di pioggia cessano di cadere...ci viene da ridere pensando al sincronismo tra la fine della pioggia e il Figini che spegne il motore della Volvo.
Si parte subito in salita,io sono ancora sofferente al costato per la caduta di domenica sul Bisbino e affronto i primi 2 km con il torace bendato come la mummia di Ramses ...poi devo chiedere ai compagni di fermarsi.. devo togliere il bendaggio...fatico a respirare regolarmente..forse ho esagerato e ho stretto troppo.Ripartiamo e la respirazione migliora, ma ben presto mi rendo conto di non essere nella mia giornata migliore, arranco dietro Luca e Superotto ,qualche metro dietro,.. ma dietro!!!Mi consolo pensando che il tracciato sara' pedalabile come sembrerebbe dalla descrizione fattaci da Superotto (alla sua seconda uscita da queste parti) ma mi sbaglio.Anche se la prima parte di salita è su asfalto si tratta di una salita abbastanza impegnativa,la salita diventa veramente dura quando poco dopo Piandera quando iniziamo il tratto fuoristrada che ci portera' in vetta a San Lucio.Sono circa 8 km sterrati molto impegnativi, con una prima parte che non da respiro, sale ,sale, sale, senza un attimo di respiro;in alcuni punti barcollo ....mi sento come Dorando Petri alle Olimpiadi di Londra del 1928 ...mi devo fermare varie volte a rifocillarmi e a rifiatare, il percorso non ammette pause,tanto è vero che il Figini esclama "..ma non è che la Val Colla si chiama cosi' perche' il terreno e appiccicoso per le ruote delle bici..."in effetti abbiamo tutti e tre la stessa sensazione di avere le ruote come frenate dal fanghino che troviamo lungo il sentiero...le gambe iniziano a farsi pesanti ,poi verso la parte finale la pendenza si attenua alternado piccoli strappi a pezzi in falsopiano dove, perlomeno, si puo' recuperare forza e fiato,in quel punto Superotto parte in fuga e non lo rivediamo che 10 minuti dopo quando ci aspetta gongolante ai piedi dell'ultimo strappo per San Lucio.Gli ultimi 800 mt dobbiamo farli spingendo le bici, la pendenza è esagerata e difficilmente pedalabile, dopo tre giorni di pioggia la strada e' inzuppata e il terreno non molto compatto.Superata questa ultima asperita' finalmente arriviamo in vetta proprio mentre il sole ci abbandona per 45 minuti.Ci fermiamo al rifugio posto in territorio italiano subito dietro la chiesetta di San Lucio e dopo esserci cambiati ci beviamo una buona tazza di tea caldo con qualche fetta di torta;dal rifugio possiamo ammirare i Denti della Vecchia,una formazione calcarea che domina il paesaggio e che costituisce le piccole dolomiti ticinesi.Ci troviamo in una posizione baricentrica da un lato, quello svizzero, la Val Colla,dal lato italiano la Val Cavargna, in mezzo San Lucio." La leggenda racconta che un giovane casaro di nome Lucio lavorava sugli alpi tra la Val Cavargna e la Val Colla. Era un ragazzo caritatevole: appena poteva regalava ai poveri qualche pezzo di formaggio. Questo faceva arrabbiare moltissimo il suo padrone che un giorno, persa la pazienza, lo scacciò; da quel momento il suo alpe andò in rovina. Lucio venne assunto da un nuovo padrone a cui portò "la benedizione di Dio": il bestiame si moltiplicò, l'alpe divenne prospera e il formaggio fu prodotto in grande quantità. Il primo padrone di Lucio, invidioso per questa situazione, lo assalì e lo trafisse con un pugnale, uccidendolo. Ecco perché san Lucio viene ricordato come martire..."(dalla scheda eleborata dai ragazzi della scuola media di Tesserete)
Ripartiamo da San Lucio dopo qualche foto e ci avventuriamo lungo un sentiero che non risponde precisamente alle caratteristiche descritte negli appunti di Superotto.Dopo pochi minuti ci troviamo di fronte ad un enorme toro che pascola lungo il nostro percorso, che, sfortunatamente, è anche il Suo percorso...rallentiamo il passo per capire di cosa si tratti...per il Figini da lontano è una mucca...gli faccio notare che quelle due "cose" che sballonzolano non sono propriamente delle mammelle ma qualcos'altro...non bastasse non ho mai visto mucche con l' anello al naso ......il piccolo problema è che quella montagna di bistecche ci ha visti e punta verso di noi...il Figini è abbastanza preoccupato...è l'unico ad indossare una sfavillante maglietta rossa :-)))) io penso ad un disperato piano di difesa..."se si avvicina ancora un po' ci mettiamo in cerchio e a turno gli lanciamo addosso le bici...."il piano mi sembra ben orchestrato ma fortunatamente è un falso allarme, il bestione ci passa vicino e dopo averci squadrato decide che non siamo i suoi tipi e si allontana nella direzione del resto della mandria..TIRIAMO IL FIATO!!!!
Riprendiamo la marcia e dopo tanto camminare in costa alla montagna finalmente ritroviamo il sentiero che porta a Cimadera (1100 mt) la discesa è molto divertente su una mulattiera non eccessivamente impegnativa.Raggiunta Cimadera le istruzioni di Superotto ci portano ad affrontare una parte di percorso che avremmo decisamente evitato dato che il percorso si snoda all'interno del bosco ma è quasi tutto da fare a piedi.Finalmente ritroviamo la strada secondaria che porta alla discesa per Sonvico dove arriviamo alle 14,15.Concludendo:la parte ascensionale è stata bella e molto dura,in vetta si gode un panorama molto bello con la possibilita' in giornate terse di ammirare anche il massiccio del Rosa,la discesa ci ha un po deluso, il sentiero scelto ,pur in presenza di ottima segnaletica (in questo i ticinesi sono imbattibili) non era chiaramente intuibile e abbiamo perso molto tempo.Da perfezionare la seconda parte.
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