martedì 1 luglio 2008

Zillergrund

L'ascesa alla valle dello Zillergrund ha costituito indubbiamente l'itinerario piu' impegnativo dal punto di vista fisico che abbiamo dovuto affrontare in queste giornate tirolesi,si lascia Mayrhofen e dopo aver percorso un duro tratto ascendente su asfalto ci immettiamo su una strada forestale sin dopo Brandberg,evitiamo cosi' di percorrere la lunga galleria che sulla strada principale porta nello Zillergrund,rientriamo sull'unica strada (asfaltata) che risale la valle dove fortunatamente il traffico è quasi assente.Come nella Stilluptal l'ingresso nella valle comporta una minore pendenza della salita che resta comunque impegnativa,alla fine percorreremo per raggiungere lo Speicher Zillergrund 22,5 km con un dislivello altimetrico di circa 1300 mt.Raggiunta l'Almastuberl a 1018 mt ci fermiamo per rifocillarci ripartendo pochi minuti dopo per la parte piu' dura dell'ascesa con salite costantemente sopra il 13% .Giunti in prossimita' della Jausenstationen Barenbadalm (1450 mt) la strada diviene off limits per auto e moto,passiamo la barriera e ci inerpichiamo per l'ultimo tratto di salita che ci portera' fin sotto il muro della grande diga che trattiene le acque dello Speicher Zillergrundl a 1900 mt.Questo tratto di strada di per se impegnativo ci vede percorrere le lunghe gallerie che costeggiano la diga all'interno delle quali la temperatura è molto inferiore alla temperatura esterna con un illuminazione cosi' debole che fatichiamo a vedere il manubrio delle nostre mtb,ma poi finalmente dopo l'ultima lunga galleria ecco che appaiono le verdi acque dello Speicher Zillergrundl a testimoniarci che la meta è stata raggiunta,percorriamo il lungo muro della diga per le foto di rito e poi dopo esserci cambiati ci presentiamo all'Adlerblick per una meritata ricompensa culinaria (per me a base di un delizioso Apfelstrudel innaffiato da una calda e deliziosa crema di vaniglia) serviti da una deliziosa ragazza tirolese.Dopo circa un'ora si riparte per percorrere a ritroso il percorso fino a Mayrhofen che raggiungiamo dopo aver percorso nell'ultimo tratto per un mio errore il lungo tunnel vietato alle bici.

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