domenica 27 luglio 2008
Sormano - Monte San Primo
Per questa pedalata con Superotto decidiamo di affrontare il percorso (xc facile) del Miniraduno edizione 2008 che Super ha gia' affrontato nell'edizione di Maggio ma che per il sottoscritto costituisce una novita' assoluta.Il percorso non molto lungo ma abbastanza impegnativo prevede come prima difficolta' l'ascesa del muro di Sormano dopo pochissimi km,e per un tipo non propriamente filiforme come me non è proprio l'ideale da affrontare a freddo.Appena partiti dal piazzale della chiesa il tempo non è dei migliori,gocciola ed un ciclista che incontriamo dopo pochi metri ci avverte che piu' su tempesta,decido cosi' di indossare la mantellina (errore) e partiamo in direzione muro,che raggiungiamo dopo pochi minuti.Superotto in grande forma parte molto bene e molto bene finira',io complice la mantellina incomincio ben presto a soffrire ma tengo duro sulla salita piu' dura che abbia mai affrontato e quando al rilevamento altimetrico di 1064 mt mi accingo a mettere il piede a terra o a resistere ancora,sento una strana resistenza che mi frena ulteriormente,ho forato :-((( e devo fermarmi (il mio cuore ringrazia..).Prima lezione,se il giorno prima di una uscita noti una perdita di pressione dal pneumatico non accontantarti di rigonfiarlo, e alla mattina ,se lo trovi ben gonfio non rallegrarti pensando che non era bucata, perche' poi alla prima sollecitazione la gomma ti lascia in panne...La foratura avvine poco prima dell'ultimo tratto il piu' impegnativo,raggiungo poco dopo Superotto che mi aspetta alla fine del muro e assieme procediamo alla sostituzione della camera d'aria,mentre della tempesta preannunciataci non c'è traccia l'unica cosa veramente bagnata sono io complice l'effetto serra del mio impermeabilino...Ripartiamo per incomincare lo sterrato in prossimita' del bar posto in cima alla Colma di Sormano e affrontiamo il primo pezzo molto sconnesso per poi trovare un bel pezzo in falso piano su un terreno molto ben pedalabile.Alla fine della bosco appena raggiunti i pascoli incomincia la salita vera e propria che porta in vetta al San Primo,qui il terreno è molto dissestato e alla fatica della salita si aggiunge anche la difficolta' della guida tra sassi , scoli delle acque,ed escrementi animali (un po troppi fino in cima al San Primo).Lungo questa parte del percorso Superotto preoccupato mi fa notare una perdita di pressione del pneumatico appena sostituito ed infatti poche pedalate dopo,mentre affronto un passaggio ripido e tecnico e mi alzo sui pedali la valvola della camera d'aria esala l'ultimo respiro condannandomi alla seconda foratura di giornata!! Ripariamo dopo un attimo di panico dettato dal simultaneo non funzionamento delle 2 pompette (allarme rientrato) e incominciamo a recitare un rosario con la speranza di non bucare piu' (non abbiamo piu' camere d'aria....).Dopo poco il terreno diviene meno impervio,quasi un tappeto verde che sebbene in salita percorriamo con piacere fino all'ultimo punto ciclabile a poche centinaia di mt dalla vetta da qui in poi su a spinta fino alla croce commemorativa.Scattiamo qualche foto dopo aver mangiato qualcosa e ripartiamo per la discesa che raggiunta la Bocchetta di Terrabiotta dovrebbe permetterci di raggiungere l' Alpe Spessola ma arrivati in prossimita' della Bocchetta mi ritrovo con il pneumatico a terra per la terza volta!!! Questa volta l'esame autoptico sui resti della camera d'aria fa pensare ad una pizzicata per i due forellini simmetrici che vengono rinvenuti !Sono a piedi non abbiamo piu' camere d'aria e sono costretto a scendere con la Cube di Superotto per recuperare l'auto,ci ritroveremo alla colma di Sormano dopo circa tre quarti d'ora.....
sabato 19 luglio 2008
Val Maggia - Lago Naret
Ci sono uscite destinate a restare nella memoria del biker per molto tempo,l'ascesa al Ritom e Lucomagno,lo Scimfuss, l'ascesa alla Stilluptal sono ancora tra le piu' belle pedalate degli ultimi anni,l'ascesa al Lago Naret sale oggi sul podio delle mie preferite,la lunghezza, il dislivello, unite ad un panorama unico fanno di questa escursione qualcosa di speciale.Partiamo 4 km circa poco dopo Bignasco per recuperare un po' del ritardo accumulato per raggiungere la valle,con me Superotto e Lambo. Nei primi km si sale senza faticare eccessivamente fino a Peccia da dove la strada incomincia ad inerpicarsi lungo i fianchi della montagna,in questa fase il caldo e le difficolta' trovate nel trovare il giusto assetto della mia nuova Cube Ams Pro Louise mi fanno perdere contatto con Superotto e Lambo che scatenati mi lasciano presto alle loro spalle,soffro fino a Fusio poi ,fortunatamente, al limitare del lago del Sambuco ci fermiamo per una sosta per me salutare visto che riesco finalmente a trovare la giusta altezza della sella e soprattutto regolo un po' meglio il nuovo xt che mi ha fato penare fino a li.Mentre Superotto e Lambo si rifocillano con un toast ripieno io mi limito alle barrette, la banana ,e sopratutto la Red Bull che mi mettera' effettivamente le ali nei km successivi.Dopo aver costeggiato il delizioso Lago del Sambuco la strada incomincia ad inerpicarsi in modo violento,soffriamo ma riusciamo a raggiungere un tratto in falsopiano fino ad una fattoria popolata da mandrie di bovini e gruppi di capre,da li in poi inizia il durissimo tratto di circa 2 km con pendenze superiori al 12%,con picchi che superano abbondantemente il 15% e stranamente, dopo aver sofferto in tutta la fase iniziale, mi sento molto bene lasciando alle spalle i miei compagni di avventura con Superotto ai fianchi di uno stanco Lambo.La strada adesso stretta e ripida lascia quantomeno respirare ma la fatica incomincia a farsi sentire e mentre io devo rallentare causa un fastidioso principio di crampi alla coscia sx,il buon Lambo decide di ritirarsi e salutato Superotto ritorna a valle.Il ritiro di Lambo avviene poco prima di incontrare il primo dei laghetti alpini che si trovano tra il Lago del Sambuco(artificiale) e il Lago Naret(artificiale),da qui la strada sale ancora impietosa mettendoci a dura prova,le energie si stanno esaurendo ma fortunatamente la meta è sempre piu' vicina,scatto qualche foto e vengo raggiunto da Superotto a poco piu' di un km dalla vetta,proseguiamo assieme nell'ultima impegnativa ascesa per ritrovarci ai fianchi di una delle due dighe che racchiudono le acque del Naret.Adesso siamo a 2311 mt e abbiamo percorso poco piu' di 28 km con una ascesa di 1541 mt in circa 4 ore e 20 compresa la sosta ,la soddisfazione è veramente tanta,abbiamo raggiunto una delle mete piu' dure affrontate negli ultimi tempi,scattiamo qualche foto dopo esserci cambiati e ripartiamo per la lunga discesa verso valle.
mercoledì 2 luglio 2008
Eggalm -Geiseljoch
Il percorso che ci ha portato da Eggalm al Geiseljoch è stato senza dubbio il piu' tecnicamente impegnativo di qs settimana nello Zillertal,infatti a differenza delle due precedenti uscite nella Stilluptal e nello Zillergrund,è un percorso che si è snodato quasi interamente su sterrato a parte alcuni punti soprattutto nella prima parte della salita e nella parte finale della discesa verso Lanersbach.Al fine di poterci riunire alle rispettive famiglie decidiamo di raggiungere i 2000 mt di Eggalm in funivia in gruppo da dove decidiamo di ridiscendere verso Lattenalm (1680 mt) per poi riaffrontare cartina alla mano come novelli parmigianini la salita che ci dovra' riportare ai 2292 mt del Geiseljoch.La discesa fino a Lattenalm è facile su una bella strada forestale ci si ferma giusto il tempo di una foto al Ghiacciaio di Hintertux e per ammirare uno scoiattolo che ci attraversa la strada poi si scende ancora sino a circa 1480 mt per poi ricominciare la risalita verso il mitico Geiseljoch.Attraversiamo delle bellissime pinete e,dopo un paio di errori nella lettura della carta (quanto abbiamo rimpianto l'assenza del nostro amico Marco...) riusciamo finalmente a trovare la strada che conduce dapprima alla Geislerhof (1600 mt dove si produce della grappa artigianale) e poi lungo una strada asfaltata e bellissima raggiungiamo Hobalm (1700 mt) dove troviamo ad accoglierci un nutrito gruppo di mucche che pascolano nei pressi dell'Hobarbach,proseguiamo dopo un breve tratto in discesa in direzione Vellruckalm su una strada molto tecnica che fortunatamente procede in larghi tornanti.Raggiunto il bivio per il Geiseljoch il freddo e le nuvole basse ci fanno per qualche secondo valutare la possibilita' di raggiungere Vallruckalm per banchettare e ritornare alla base ma poi dopo esserci rincuorati a vicenda decidiamo di puntare alla preda piu' ambita il Geiseljoch.Incomincio ad essere stanco,è il terzo giorno consecutivo che veleggiamo intorno ai 1000 mt di dislivello e le energie scarseggiano ma riesco ad alimentarmi sufficientemente per continuare anche se a debita distanza da uno spumeggiante Superotto.Adesso il sole appare e scompare tra le nuvole facendoci sperare di trovare soleggiato in vetta ma purtroppo non sara' cosi',infatti dopo circa 3 ore di salita raggiungiamo la nostra meta in uno scenario dantesco con nebbia fittissima, vento gelido e la neve che ci ostacola negli ultimi metri prima della vetta.Dopo aver svuotato la cambusa ,ben coperti riprendiamo la strada che ci dovra' riportare a Lanersbach dove giungiamo un'ora piu' tardi.
martedì 1 luglio 2008
Zillergrund
L'ascesa alla valle dello Zillergrund ha costituito indubbiamente l'itinerario piu' impegnativo dal punto di vista fisico che abbiamo dovuto affrontare in queste giornate tirolesi,si lascia Mayrhofen e dopo aver percorso un duro tratto ascendente su asfalto ci immettiamo su una strada forestale sin dopo Brandberg,evitiamo cosi' di percorrere la lunga galleria che sulla strada principale porta nello Zillergrund,rientriamo sull'unica strada (asfaltata) che risale la valle dove fortunatamente il traffico è quasi assente.Come nella Stilluptal l'ingresso nella valle comporta una minore pendenza della salita che resta comunque impegnativa,alla fine percorreremo per raggiungere lo Speicher Zillergrund 22,5 km con un dislivello altimetrico di circa 1300 mt.Raggiunta l'Almastuberl a 1018 mt ci fermiamo per rifocillarci ripartendo pochi minuti dopo per la parte piu' dura dell'ascesa con salite costantemente sopra il 13% .Giunti in prossimita' della Jausenstationen Barenbadalm (1450 mt) la strada diviene off limits per auto e moto,passiamo la barriera e ci inerpichiamo per l'ultimo tratto di salita che ci portera' fin sotto il muro della grande diga che trattiene le acque dello Speicher Zillergrundl a 1900 mt.Questo tratto di strada di per se impegnativo ci vede percorrere le lunghe gallerie che costeggiano la diga all'interno delle quali la temperatura è molto inferiore alla temperatura esterna con un illuminazione cosi' debole che fatichiamo a vedere il manubrio delle nostre mtb,ma poi finalmente dopo l'ultima lunga galleria ecco che appaiono le verdi acque dello Speicher Zillergrundl a testimoniarci che la meta è stata raggiunta,percorriamo il lungo muro della diga per le foto di rito e poi dopo esserci cambiati ci presentiamo all'Adlerblick per una meritata ricompensa culinaria (per me a base di un delizioso Apfelstrudel innaffiato da una calda e deliziosa crema di vaniglia) serviti da una deliziosa ragazza tirolese.Dopo circa un'ora si riparte per percorrere a ritroso il percorso fino a Mayrhofen che raggiungiamo dopo aver percorso nell'ultimo tratto per un mio errore il lungo tunnel vietato alle bici.
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