lunedì 23 luglio 2007

Biasca (287 mt) - Alpe del Gualdo (1755 mt)


Guido Armein ti odio....è il pensiero che mi ha accompagnato per 20 dei 52 km totali di questa uscita in Val Blenio.Il biker in questione dal quale ho scaricato la traccia gps di questo percorso deve infatti avere qualche rotella fuori posto dato che una parte di questo tour mi è sembrata esageratamente impegnativa malgrado il percorso sia stato classificato come mediamente tecnico e prevedesse una condizione media per potere essere affrontato.Partiamo da Biasca io e Lambo guidati dal semi-infallibile Garmin,il percorso è per i primi 10 km molto bello e divertente e ci porta da Biasca ad Acquarossa passando per Semione e Dongio ma il tutto utilizzando delle divertenti strade di campagna lungo le quali il traffico è pari a zero,il clima è ideale fino ad Acquarossa dove attraversiamo la Valle per portarci ad iniziare la lunga salita asfaltata,qui pedaliamo in pieno sole e dopo pochi chilometri mi ritrovo con una borraccia svuotata.A Prugiasco (618 mt) lasciamo la strada principale per iniziare una lunga salita che ci portera' in poco piu' di 8 km ai 1462 mt di Piede del Sasso.Purtroppo la salita con pendenza media del 13% unita al caldo afoso giocano un brutto scherzo a Lambo che,complice un doloroso mal di schiena è costretto ad abbandonare.Io decido di proseguire,e mentre Lambo si rilassa ed abbronza nei pressi di alcune baite soleggiate incontrate lungo il percorso,io inizio la salita a Piede del Sasso che raggiungo non senza aver percorso alcuni punti a spinta data la pendenza e il disastrato terreno che impedisce alle ruote una corretta aderenza.La vista dell'altopiano è veramente bella con prati e baite ,mi fermo per una rinfrescatina,faccio il pieno di acqua e riparto superando Pro Marsgial (1550 mt) e Foppa (1562),da qui inizia la parte piu' dura in assoluto di questo tour,i 4 km da Foppa all'Alpe del Gualdo sono veramente durissimi con una pendenza (10%) che unita al fondo sdrucciolevole mi costringe anche qui a fare alcuni pezzi a spinta.Raggiunta l'Alpe del Gualdo dove trovo ad attendermi solo alcune caprette mi aspetto di incominciare la lunga discesa,i km percorsi sono gia' 29 ed invece mi attende un po di saliscendi con fino a Puscett che trovo popolata da maiali e mucche.Qui ai 1700 mt spira un vento a volte intenso che spira verso nord che fortunatamente mi rinfresca in previsione della lunga discesa che inizio poco dopo Puscett e che mi porta nel bel mezzo di una fitta pineta dalla quale un sentiero (parolone) dovrebbe portarmi a valle.Purtroppo lo pseudosentiero della pineta lascia di li a poco il posto ad una discesa che definire tecnica è un eufemismo,una discesa in quello che sembra piu' il letto di un torrente in secca che una strada.Dopo tante maledizioni inviate al sopracitato Guido Armein e dopo innumerevoli tentate fratture mi ritrovo in compagnia di due simpatici coniugi ticinesi che in perfetto dialetto mi spiegano che non era il caso di scendere da li in bici...provo a dare la colpa ad Armein ....inutilmente mi becco il loro "ta se matt" e raggiungo il punto in cui il fiume in secca incontra un sentiero che incontra una strada...... ASFALTATA!!!!
Incomincia qui la lunga e divertente discesa di 20 km che mi riporta a Biasca dove all'arrivo trovo il buon Lambo che mi aspetta per ripartire verso casa.Concludendo percorso bello fino a Pro Marsgial poi inutilmente duro,quasi masochista...come penso sia Armein.

domenica 15 luglio 2007

La strada degli Alpi

Secondo sabato consecutivo in Val Leventina per il sottoscritto e per Superotto,la meta di questa uscita è la Via degli Alpi.
A leggere l'altimetria sembra un'uscita molto meno impegnativa di quella che la settimana scorsa ci ha portato al Passo del S.Gottardo prima e al Passo Scimfuss poi,ma in realta' ci basta meta' percorso per doverci ricredere.Partiamo da Airolo e diversamente dal sabato precedente ci portiamo dall'altro lato della Valle rispetto al Passo del San Gottardo.Accendo il Garmin e incontro qualche difficolta' nei primi 3 km dove deviazioni a ripetizione con sentieri distanti poche decine di metri mi mettono in qualche difficolta',ma riusciamo in pochi minuti a prendere il sentiero giusto che in leggera salita ci porta ai margini del bosco in direzione nord.Primi 5 km di su e giu' e all'ennesima discesina prima di rientrare su asfalto mi pianto a discreta velocita' in uno scolo delle acque con la ruota anteriore..risultato.. volo... con atterraggio su mano sx e zigomo e spalla dx ...un po malconcio e dolorante mi rialzo, e mentre Superotto mi risistema la bici, io mi lecco le ferite.Ripartiamo e dopo 100 mt entriamo sulla strada che porta al Neufenen Pass,la seguiamo per pochi km dopo di che il Garmin ci fa operare una deviazione a dx ,dove attraversiamo un ponte per poi trovarci nei pressi di Villa Bedretto,la strada sale ma molto gradualmente e fatichiamo soprattutto per il caldo.Proseguiamo in direzione nord per circa 2 km,poi si ritorna per pochi mt sulla strada principale per attraversarla ed incominciare la salita su sterrato che ci portera' dai 1470 mt di Ronco ai 1886 mt dell'Alpe di Folcra dopo aver attraversato anche l'Alpe di Vallegia.Questa parte del percorso è estremamente dura con una salita su sterrato che non da respiro,in compenso il panorama è davvero molto bello, soprattutto nella parte piu' alta, dove il percorso si snoda parallelamente a fiumiciattoli di acqua gelida con la quale ci rinfreschiamo.Raggiunta l'Alpe di Folcra l'altimetria segnala discesa ma in realta' è tutto un saliscendi che ci porta all'Alpe di Cristallina prima e all'Alpe di Pescium poi.Arriviamo a costeggiare punti da dove è possibile vedere qualche residuo nevoso e dopo aver superato alcune belle cascate iniziamo la fase discendente che è tale solo negli ultimi 5 km , con una discesa del 10% su asfalto che ci riporta ad Airolo.Arriviamo entrambi molto stanchi per un giro che anche Superotto definisce molto duro,lo sterrato ed un percorso molto nervoso, che lascia poco tempo per recuperare, fanno infatti passare in secondo piano un dislivello altimetrico non elevatissimo che supera di poco i 1000 mt (1111 mt).

sabato 7 luglio 2007

Airolo (1157 mt) - Passo del S.Gottardo (2091 mt) -Passo Scimfuss (2241 mt) - Airolo

Fantastica uscita oggi con il gruppo finalmente al completo per una delle pedalate piu' lontane da casa e piu' affascinanti;la scalata al San Gottardo e al semisconosciuto ai piu' Passo Scimfuss.
La giornata si preannuncia bellissima ed è perfetta per un escursione che ci portera' a superare i 2200 mt di altezza.Partiamo di buon mattino per ritrovarci alla stazione di Mendrisio (ore 6,45) da cui muoviamo con destinazione Airolo in Val Leventina,da li incominceremo l'ascesa che ci portera' al Passo del San Gottardo prima e al Passo Scimfuss poi,la giornata è effettivamente bellissima neanche una nuvola in cielo,un buon auspicio per i km e le difficolta' che dovremo affrontare e soprattutto un premio per la levataccia mattutina. Partiamo tutti abbastanza gasati,il bel tempo (finalmente) e il fascino delle mete che ci attendono ci caricano di adrenalina,il fatto poi di essere al completo rende il tutto piu' divertente. Partiamo forte in direzione della Val Tremola,dobbiamo percorrere la vecchia strada che conduceva i viandanti al Passo del San Gottardo,una lunga serie di tornanti su fondo in pave' che ha fatto definire questa salita la 'Roubaix delle Alpi'.La salita è abbastanza dura ma nelle ultime settimane abbiamo affrontato salite anche piu' dure (Monte Bar) per cui pur faticando saliamo tutti abbastanza agevolmente,le pendenze sono circa del 9% con punte del 11%,il paesaggio è veramente molto bello,saliamo accompagnati da una arietta frizzante che ci evita il solito bagno di sudore,arriviamo al Passo tutti relativamente vicini e abbastanza freschi,qualcuno(Ricky64) ha bevuto piu' del previsto e decide di rovinarsi entrando nel bar per una bottiglia di acqua...ne esce alleggerito di 6 euro (sigh).Dopo una piccola sosta per le foto di rito ripartiamo per " destinazione paradiso",il tratto che va dal Passo del San Gottardo al Passo Scimfuss è effettivamente molto bello,baite isolate,strada che prima scende e poi sale per condurci in vetta dove il panorama (una vista spettacolare su tutta la Val Leventina) ci ripaga della fatica fatta per arrivare fin qui.Affrontiamo a questo punto la lunga discesa non prima di avere indossato i caschi che avevamo lasciato legati alle bici per tutta la dura salita.
La prossima meta è l'Alpe di Pontino che raggiungiamo dopo 2 km di divertente discesa (4%). Adesso la discesa è meno ripida,si alterna infatti a lunghi tratti di pianura e addirittura a qualche tratto in salita (per modo di dire),arriviamo così a Orello dove una ripida discesa (15 %) su fondo di terra (poco) battuta ci porta a Pautàn in un turbinio di frenate e scodate.A Pautàn succede che prima,a causa della elevata velocita',non vedo il ponticello sulla destra che ci introduce sulla strada per Cè di Fuori ed è solo il Garmin che mi avverte che stiamo sbagliando strada,poi ritornati sulla retta via ci accorgiamo che il percorso "ufficiale" presenta una salita impedalabile e mentre il 50% del gruppo decide di proseguire la discesa lungo il percorso "unufficial"...io Paolo e Ricky64 eroicamente decidiamo di affrontare il percorso "vero" pur sapendo che ci attendono 4 km durisssimi con una salita del 16% !!! Ma purtroppo per noi si tratta di 4 km non pedalabili che dobbiamo affrontare a spinta, la pendenza unita al fondo sdrucciolevole rende quasi impossibile l'ascesa in sella, la "prova provata"di quanto dico è data dal fatto che anche Paolo, il piu' forte scalatore tra noi,deve alzare bandiera bianca.Dopo esserci sciroppati 3 km a spinta,con i polpacci che bruciano per lo sforzo,finalmente ritroviamo dei tratti pedalabili che ci aiutano a raggiugere Cè di Fuori, da qui inizia una lunga discesa (7%) che ci conduce a Madrano prima e poi ,dopo un leggero strappo in salita,raggiungiamo Airolo punto di partenza e di arrivo di questo splendido tour.

domenica 1 luglio 2007

Giro del Malcantone (solitaria)


Oggi per vari motivi nessuno dei ragazzi poteva uscire ,qualcuno era gia' uscito ieri ,qualcun'altro era di rientro oggi dalle vacanze, per cui ho deciso di affrontare il Giro del Malcantone ,zona collinare ad Ovest di Lugano.Ho scaricato la traccia da internet con l'idea di affrontare un percorso non eccessivamente impegnativo,dopo che ho passato in semirelax gli ultimi 5 giorni al sole e al vento di S.Vincenzo ,è quello che ci vuole, anche perche', per un percorso piu' duro è preferibile l'uscita di gruppo.All'ultimo momento mi viene quasi l'idea di andare a rifare la Valle di Muggio, sopratutto perche' il cielo non è il massimo stamattina,ma poi decido di provarci.
Partenza alle 8.00 arrivo a Magliaso (290 mt) alle 8,45 circa,mi faccio guidare dal TomTom dato che non ho voglia di perdere 20 minuti per andare alla ricerca della locale stazione.Appena arrivato scopro che ha piovuto da poco, l'aria è carica di umidita' e... il posteggio delle ferrovie svizzere dove lascio la macchina ..ha il cambio franco/euro piu' alto di tutto il Ticino (1chf = 1euro) anche se è domenica si paga!!! (caz..porca putt.....),non sono ancora salito in sella che sento un dolorino al posteriore proprio mentre infilo le monetine nel parchimetro (3 euriiii) chissa' come mai.....
Faccio per salire in sella e mentre aggancio il Garmin faccio un'orribile scoperta....l'ho dimenticato acceso tutta notte e la batteria è semiscarica..(altra sequela di parolacce....) sono veramente un cogli... ma ormai è fatta....e adesso? chi mi guidera' alla ricerca del percorso?Per fortuna in uno dei rari momenti di lucidita' di ieri sera mi sono stampato l'altimetria e una qualche idea del percorso posso averla.Si parte, il cielo minaccia pioggia, ed infatti dopo 2 km (di salita) dalla partenza, proprio mentre entro nel paesino di Pura, inizia a piovere..Tranquilli... il vero biker ha la mantellina impermeabile antipioggia....peccato che ieri sera confidando sulle parole di Maurizio dell'autolavaggio che mi aveva caricato con un "domani sole tutto il giorno....tranqui non piove.." il sottoscritto cogli... non ha messo nello zaino la mantellina!!! Per fortuna che smette quasi subito e per il resto della mattinata resto all'asciutto,posso cosi concentrarmi sul percorso che sale ininterottamente per i primi 9 km,ma è una salita tutto sommato molto ben pedalabile,il Garmin viene acceso di tanto in tanto nei punti critici dove c'e' il rischio di prendere una strada per l'altra e devo ammettere che fa il suo dovere guidandomi egregiamente.La salita piacerebbe molto a Superotto ed a Lambo assomiglia tantissimo alla Valle di Muggio (Un'ottima alternativa a quest'ultima!) con una salita costante intervallata da lunghi falsopiano dove è possibile rilassarsi;il percorso è su asfalto,procedo seguendo la strada principale che sale tra gli alberi,e fino al paese di Novaggio (630 mt) il panorama e' dato da alberi e cascatelle.Novaggio si presenta come un grazioso paese ticinese molto pulito e ordinato, superato il paese incomincia quasi subito un tratto in saliscendi che porta prima a Miglieglia (706 mt) e poi a Breno (799 mt) altro bel paesino che troverete ritratto in foto sul blog.Mi trovo gia' in quello che è definito l'Alto Malcantone,sia geograficamente che amministrativamente (infatti i paesini che superero' di li a poco e cioè Fescoggia ,Vezio, Mugena e Arosio sono accorpati in un unico comune chiamato Alto Malcantone);è una zona effettivamente molto bella dove le vecchie case in pietra convivono con edifici di nuova costruzione...noto pero' una costante..incontro solo persone anziane...(?!?) procedo fino ad Arosio (835 mt) ed il Garmin mi avverte di una deviazione a gomito...si lascia la strada principale per addentrarsi in un tratto stretto e poco frequentato che è poi la strada che conduce all'Alpe di Agra (940 mt) dove arrivo abbastanza fresco,non mi fermo che a bere e inizio lo sterrato che porta a Cademario(808 mt),è questo un tratto molto divertente in discesa che si puo' percorrere a discreta velocita',al limitare del bosco dove incominciano le prime abitazioni la strada torna asfaltata ed è molto bella e veloce fino al centro del paese da dove si puo' godere di un bellissimo panorama sul Ceresio (oggi poco apprezzabile per via della foschia).Da qui in poi è solo ed esclusivamente discesa (da Figini), ampie curve poco traffico e .......causa la velocita'...mi perdo la deviazione che porta da Cademario a Cimo (il Garmin intanto e' definitivamente ko con la batteria esaurita) ...scendo quindi fino a valle passando da Bosco Luganese per poi riprendere la strada che subito dopo l'aeroporto mi riporta a Magliaso.Concludendo:percorso bello, facile, da tenere in considerazione per l'inverno dato che, grazie all'inversione termica, d'inverno è possibile trovare circa 4° in piu' rispetto alla pianura,l'ideale quindi per mantenere l'allenamento in salita quando date le rigide temperature non sara' piu' possibile salire in montagna.